ITALIA, SANITA' SHOCK: 300 GIORNI DI ATTESA PER UNA GASTROSCOPIA


SANITA' SHOCK: UN'INCHIESTA CONDOTTA ATTRAVERSO I CENTRI DI PRONOTAZIONE PER OTTANTA STRUTTURE PUBBLICHE DI CINQUE GRANDI CITTA' FA EMERGERE LO SCANDALO DELLE LISTE DI ATTESA PER GLI ESAMI: ACCERTAMENTI CHE POSSONO ESSERE DI VITALE IMPORTANZA: 


ALCUNI ESEMPI: 7 MESI (210 GIORNI) PER UN'ECOGRAFIA ALL'ADDOME A TORINO, 10 MESI (300 GIORNI) PER UNA GASTROSCOPIA A BARI... 


Ovviamente questi tempi di attesa non valgono per tutti.... se potete permettervi una bella clinica privata, sborsando 500€ a visita, gli accertamenti medici ve li fanno la mattina stessa... 
I nostri politici e i loro parenti (probabilmente anche gli amici) invece hanno a disposizione GRATUITAMENTE una struttura privata, a spese di quei cittadini che devono aspettare 300 giorni per una gastroscopia e 210 per un'ecografia all'addome...



staff nocensura.com


Ecco l'inchiesta:


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Un'inchiesta condotta attraverso i centri di prenotazione per ottanta strutture pubbliche di cinque grandi città. Risultato: del tutto disattesi i termini del piano nazionale sulle liste d'attesa. Per un'ecografia si va dai 4 agli undici mesi. Al Nord e al Sud gli stessi ritardi

Sette mesi per conquistarsi un'ecografia all'addome a Torino. Trecento giorni per sottoporsi a una gastroscopia a Bari. Sono garantiti tempi biblici, liste d'attesa interminabili per un esame diagnostico, e la situazione non cambia di molto dal nord al sud nell'Italia dei tagli alla spesa pubblica


Senza contare che oltre all'ansia, in attesa dei risultati, c'è da pagare il superticket, introdotto della manovra finanziaria di agosto, che prevede 30 euro di pagamento per esame oculistico o ortopedico; dai 46 euro di Campania e Lazio ai 52,80 euro di Lombardia e Piemonte per l'ecografia.

Trecento giorni anziché sessanta - Sono questi alcuni risultati dell'inchiesta condotta da Altroconsumo  su 80 strutture sanitarie pubbliche di cinque città: Bari, Milano, Napoli, Roma, Torino. Un'inchiesta sul campo che racconta tempi lunghi, attese interminabili che sforano quasi sempre le indicazioni previste dal piano nazionale di governo: 300 giorni per una gastroscopia invece dei 60 al massimo previsti .

Prenotazioni ai Cup - La mappa dei ritardi, delle attese da Torino a Bari, è stata fatta contattando i centri unici di prenotazione chiedendo appuntamenti per quattro esami e visite molto comuni:
ecografia addome, gastroscopia, visita oculistica e ortopedica. Telefonate fatte ai Cup che, nel Lazio, si possono contattare prenotando le visite anche on line, mentre a Napoli o si va personalmente allo sportello del centro o non c'è nulla da fare.

E così mano a mano che le chiamate si sommavano si è delineato il quadro che vede i tempi più lunghi, ovunque, per le ecografie, seguite dalle gastroscopie mentre un po' più rosea è la situazione per quanto riguarda visite oculistiche e ortopediche. Sempre che si vogliano fare col ticket, perché se si è disposti a pagare e mettere mano al portafoglio allora le attese si riducono a pochi giorni sia nelle strutture private che negli ospedali pubblici dover i medici fuori dai normali orari di lavoro garantiscono prestazioni a pagamento. Sessanta euro e l'ecografia è fatta in un paio di giorni.

Di questi tempi invece a Roma "non è possibile prenotare un'ecografia prima di 6 mesi" - ben 188 giorni -  è la gentile, ma ferma risposta del centralinista del Cup. A Milano ne occorrono 10 al San Filippo Neri mentre solo qualchje giorno al San Carlo Borromeo. A Torino l'attesa si attesta sui 4 mesi. A Bari per lo stesso esame i giorni d'attesa sono 106. Per una gastroscopia al Policlinico di Bari servono dieci mesi, mentre se si vuole andare all'ospedale dei Pellegrini di Napoli l'attesa scende a sette mesi.

Piano nazionale disatteso - Sono tempi ben diversi dalle indicazioni comprese nel Piano nazionale di governo delle liste d'attesa sui tempi massimi da rispettare, che determinano 30 giorni per una visita e 60 per un esame diagnostico. Per legge, quando questi tempi non vengono rispettati, il cittadino avrebbe diritto alla prestazione in libera professione a spese dell'Asl, ma la norma è spesso disattesa.

O si paga o si va in trasferta - A Roma i tempi medi per le quattro prestazioni richieste sforano tutti i limiti di attesa a meno che uno non rinunci alla prestazione gratuita o prenda l'auto e vada negli ambulatori delle cittadine di provincia. A Torino al Cup ti rimandano a fra sette mesi per le ecografie, mentre per le visite ortopediche "ci hanno detto che non potevano prendere appuntamenti perche non avevano ricevuto l'agenda", ammettono stupefatti ad Altroconsumo. A Milano tempi medi ragionevoli, anche se in un paio di casi "il cup ha detto che l'ecografia non era disponibile senza spiegare il perché". A Bari attese di oltre tre mesi per ecografia e gastroscopia, a meno che, anche qui, non si sia disposti ad andare fuori città. Napoli ha invece tempi di attesa inferiori a quelli di altre città, ma per prenotare bisogna andare allo sportello.


fonte Repubblica



Commenti

Anonimo ha detto…
io ho prenotato una visita oculistica per glaucoma il 2 settembre 2011 al Policlinico di Tor Vergata a Roma, mi hanno fissato l'appuntamento per il 1°marzo 2012 vale a dire dopo 6 mesi esatti. Per cui non mi sembra proprio che per le visite oculistiche la situazione sia più rosea considerando che il glaucoma è una patologia molto seria.
Anonimo ha detto…
oltre il tiket si paga anche il canone TV?
Anonimo ha detto…
a bari, per una mammografia , presso il reparto di senologia, devo aspettare tre anni... e nel frattempo?

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