C'è ancora sangue da spremere

Appurato che quasi tutte le persone sane di mente abbiano compreso che il capitalismo sia morto e l'Unione Europea sia un fallimento totale, i poteri forti, con la complicità dei mass-media, continuano a tutti costi a farci illudere circa la bontà del progetto Ue.
A farne le spese su tutti è attualmente la Grecia che, pur volendo uscire dall'Euro (ricordo che hanno vietato al popolo greco di votare tramite referendum popolare), tendono a spremerla a tutti i costi.
Il ricatto è semplice: per sbloccare il nuovo prestito da 130 miliardi di euro la troika (FMI-Ue-BCE) impongono nuove privatizzazioni, ossia concedere attività pubbliche nelle mani di corporation privati, le quali trasformeranno quel bene\servizio privatizzato solo sotto il profilo lucrativo, e non nell'interesse del cittadino.
Il premier greco Lucas Papademos, banchiere e servo dei poteri "forti", ha ottenuto, grazie alla collusione dei partiti politici, un accordo sui punti base del piano proposto dalla troika che prevede tagli alla spesa per l'1,5 del Pil nel 2012; una cifra altissima che porterà ad effetti collaterali gravissimi sulla società greca.
A minacciare la Grecia è lo stesso Juncker, capo dell'Eurogruppo, il quale dice che se non metterà presto in atto le riforme che deve fare potrebbe fallire nel giro di due mesi.
In realtà la Grecia è tecnicamente fallita da oltre 2 anni, ma per evitare un effetto-domino, ossia l'uscita dall'Ue che potrebbe essere seguito da altri Paesi in simili condizioni, allora si sta facendo di tutto per tenere in vita un malato terminale, attraverso iniezioni di prestiti che non guariranno mai dal malore, ma ne rimanderanno semplicemente la fine verso il baratro.

Il Portogallo a breve seguirà la stessa sorte della Grecia.

Sugli altri mercati, invece, si vede che attualmente i rendimenti si riducono e titoli vanno bene. Questo è merito dell'ondata di liquidità regalata dalla BCE alle banche: dopo il primo L.T.R.O. del 21 dicembre scorso di 490 miliardi di euro pare che la seconda tranche in arrivo il 29 febbraio sia già stata prenotata per 1 trilione di euro. Tutti soldi che in gran parte finiscono nei forzieri delle banche e poco nell'economia reale.
A pagare, come sempre, sono i cittadini.



di Salvatore Tamburro
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