Censura del web: Ma come Fava si difende?

Hanno dell’incredibile e sono offensive le dichiarazioni che l’Onorevole Fava ha rilasciato nelle scorse ore a proposito della sua insensata iniziativa legislativa dalla quale, non a caso, la più parte del Parlamento sta prendendo le distanze presentando emendamenti abrogativi.
Questa è una norma esemplare perché fa l’opposto di quello che molti detrattori interessati e non liberi dicono” – ha scritto Fava su Facebook – che ha poi proseguito: “chi attacca questa norma non è andato affatto a vederne il testo, ma si è creato un fantoccio polemico che a questa norma è completamente estraneo, ma che è molto più facile da attaccare. E poi diciamolo chiaro: dietro queste proteste ci sono gli interessi economici dei grandi e potenti fornitori dei servizi di rete, che non vogliono ridurre i loro profitti fatti fornendo questi servizi anche a chi viola la legge. La norma è a difesa dei prodotti italiani e della credibilità del nostro sistema”.
Sono, innegabilmente, tra i primi “detrattori” dell’emendamento Fava e tra quanto hanno – forse più duramente – “attaccato” la “norma esemplare”, difesa dall’On. Fava.
Tuttavia – e in tutta sincerità – non mi riconosco nel profilo offensivamente tracciato dall’On. Fava.
Non ho altro “interesse” contro l’emendamento che non la convinzione che la libertà di manifestazione del pensiero online vada difesa e non mi sento affatto “non libero” – e poi da chi o da cosa?.
Lascio cadere il colpo di coda dell’Onorevole animale ferito quando dice che chi attacca la sua norma, non l’ha letta.
E’ così sicuro che chi l’attacca non possa averla letta?

Personalmente l’ho letta e credo di conoscerla, probabilmente, meglio del suo firmatario – che certamente non l’ha né scritta né concepita – ma sono convinto che, egualmente, l’hanno letta i molti colleghi dell’Onorevole Fava che non solo hanno già manifestato l’intenzione di non appoggiarla ma hanno presentato emendamenti abrogativi.
Tutti detrattori che agiscono sulla base degli “interessi economici dei grandi e potenti fornitori dei servizi di rete, che non vogliono ridurre i loro profitti fatti fornendo questi servizi anche a chi viola la legge”?.
Difficile a credersi.
E l’On. Fava? Perché non racconta, in modo trasparente, chi lo ha imbeccato e guidato nella redazione prima del suo disegno di legge e poi dell’emendamento “esemplare“?
In ogni caso, per la sola ipotesi nella quale l’On. Fava non finga di non capire le ragioni di tanta diffusa avversione verso il suo “esemplare” emendamento ma non le capisca davvero, vale la pena di riassumerle in una battuta.
Con il suo emendamento, l’Onorevole, sta chiedendo a un intermediario della comunicazione che, per mestiere, ospita sui propri server milioni di byte di informazione altrui di rimuovere un pugno di questi byte di informazione a semplice richiesta di chicchessia se non vuole correre il rischio di dover condividere con l’autore dell’informazione in questione la responsabilità per l’eventuale violazione del copyright.
Chissà se l’onorevole si è chiesto come gli intermediari della comunicazione reagiranno dinanzi ad una simile previsione?
Pensa davvero che per difendere la libertà di parola di uno dei milioni di propri utenti un intermediario sia disponibile a correre il rischio – anche se solo remoto – di sentirsi condannare per violazione del copyright ad un risarcimento a tanti zeri?
Mi piace riconoscere all’Onorevole Fava – cosa che lui non fa con i detrattori del suo emendamento – il beneficio del dubbio e credere che agisca in buona fede.
Se ciò è vero, però, l’onorevole deve correre a ritirare il suo emendamento e riconoscere che, la sua magnifica macchina da guerra, è stata concepita in laboratorio e senza tener conto delle dinamiche di circolazione reali dell’informazione on line.
fonte

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Commenti

Tiziano ha detto…
Leggo.....
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Tutti detrattori che agiscono sulla base degli “interessi economici dei grandi e potenti fornitori dei servizi di rete, che non vogliono ridurre i loro profitti fatti fornendo questi servizi anche a chi viola la legge”?.

Difficile a credersi.
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Troppo facile così....perchè mai nessun commentatore illuminato come lei prova a rispondere, controbattere o smentire quest'affermazione con argomenti? Viene sempre regolarmente minimizzata e si passa al tema successivo..... oppure si dice il classico "Difficile a credersi..." e si pensa di aver liquidato il discorso.

Furboni.....

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