Arabia Saudita: disoccupato vende il figlio su Facebook

L'uomo ha scritto sul suo profilo presente nel social network di «aver deciso di vendere mio figlio per dare una vita dignitosa a sua madre e alle sue sorelle in cambio di questa vita di povertà e desolazione nella quale viviamo attualmente». Sostiene di essere finito in uno stato di indigenza a causa di un decreto del tribunale che lo ha costretto a chiudere l'azienda di servizi per gli avvocati nella quale lavorava da tempo e per questo si è ritrovato disoccupato con la necessità di chiedere il cibo agli amici per vivere. «Mi sono anche recato al collocamento per trovare un altro lavoro, alla luce del recente decreto del re Abdullah - ha scritto - ma mi hanno detto che ho superato l'età stabilita dalla legge e che potevano aiutare solo chi aveva meno di 35 anni». Casi di povertà come questo si possano trovare anche in un paese esportatore di petrolio come quello saudita che è il più ricco del mondo. Secondo il Consiglio consultivo del re il 22 per cento degli abitanti del regno hanno raggiunto il livello di povertà nonostante da tre anni il governo sostenga che ci sia una strategia globale per la lotta alla povertà nel paese. Tre milioni di persone in Arabia Saudita hanno raggiunto il livello di povertà e 600mila ricevono un sussidio.

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