Riflessioni sulla classe politica e dirigente che ci amministra

di Enzo Picco per nocensura.com - "Il Libero Pensatore"


La nostra classe dirigente politica ai massimi livelli, Camera e Senato, è stata commissariata per manifesta incapacità, ed è stata sostituita da un Governo Tecnico composto perlopiù da esponenti di mera estrazione bancaria, di conseguenza, al servizio dei poteri forti, che hanno generato questa instabilità sui mercati finanziari, chè permette loro di porre in atto manovre speculative ai danni dei cittadini e degli Stati sovrani, soggiogando i rispettivi governi, primo fra tutti quello dell'illustre prof. Monti.

La situazione non è certamente migliore se prendiamo in considerazione i vari consigli Regionali, Provinciali e Comunali, e peggiora in maniera esponenziale nei vari Enti sparpagliati su tutto il territorio Nazionale.
Questi ultimi in particolare, amministrati da persone non elette, ma nominate dalla casta politica, non brillano certo per le loro virtù e capacità nell’amministrare la cosa pubblica, (essendo nella vita quotidiana dei falliti) ma per la loro conclamata scaltrezza nel ricucire quei rapporti clientelari poco chiari men che mai trasparenti, che in molti casi sconfinano nell’illegalità, come si può quotidianamente apprendere dagli organi d'informazione.

Questi personaggi non fanno l’interesse dell’Ente che amministrano, essendo nominati per un periodo a termine (cinque anni) e quindi non hanno nessun interesse a dimostrare alla comunità la loro bontà amministrativa, ma curano unicamente a mantenere dei buoni rapporti con qualche Sindaco della loro parte politica, adottando provvedimenti che vanno a loro favore e a discapito dell’Ente che amministrano.
Inoltre se ci soffermiamo ad analizzare come hanno sostituito o intendono sostituire i dipendenti che sono andati o andranno in quiescenza, appare palese ed evidente che il sistema adottato è puramente clientelare, analogo a quello esercitato in qualche Regione nell’Italia meridionale.

I nuovi assunti, nel palese sfregio dei regolamenti vigenti all’interno degli Enti, privi di qualsiasi professionalità mansionale, ma molto efficienti nella propaganda dei partiti politici, non andranno ad aumentare la qualità professionale all’interno dell’Ente, ma ad abbassarla, ma nello stesso tempo saranno premiati ed elogiati dai loro protettori.

Mi chiedo, dov’è la meritocrazia? Ovvero il riconoscimento della preparazione e della capacità nell'adempimento delle mansioni lavorative da svolgere. Scomparsa, anzi sacrificata a favore dell’interesse elettorale del politico di turno. Lascio a voi la risposta.
Ho sentito il Presidente della Repubblica in questi giorni lodare il lavoro svolto dal Governo Monti e dai partiti che hanno votato in Parlamento l’iniqua manovra definita salva Italia, invece è meglio definirla salva Casta e poteri forti, ritenuta necessaria, come più volte evidenziato dai suoi sostenitori.
Mi chiedo come mai i sacrifici imposti ai cittadini non abbiano interessato i palazzi del potere. Primo fra tutti il Quirinale, che da quello che mi risulta, costa ai contribuenti Italiani tre volte di più di quello che spende l’Inghilterra per mantenere la Regina e tutto il suo seguito.
Non mi sarei mai aspettato che anche il signor Presidente Napolitano definisse equa e necessaria quella manovra che grazie alla sua sollecita firma è divenuta Legge dello Stato. Di uno Stato sempre più ostaggio degli interessi di talune categorie, oserei dire corporazioni, che antepongono in modo vergognoso i loro sporchi interessi ai sacrosanti diritti dei cittadini onesti.
Si tratta invece di un provvedimento ricolmo di iniquità, che continua sulla falsariga di una logica in atto da tempo nel nostro Paese e in tutta la zona €uro, ovvero la tutela degli interessi delle banche da parte di governi tenuti sotto pressione dai vertici delle stesse, capaci solo di generare e accrescere disavanzi di bilancio originati in buona parte dai costi di emissione delle banconote che devono corrispondere alla BCE, società privata e autentico paradosso del sistema monetario europeo. Non si spiega altrimenti la scelta di fissare a 1.000 € la soglia massima di denaro contante ammessa in circolazione. Maldestramente giustificata con la necessità di aumentare la stretta sull'evasione fiscale, ma inspiegabilmente estesa anche ai pagamenti delle pensioni, erogate da un'ente dello Stato. Questo costringerà parecchi pensionati a recarsi almeno due volte allo sportello per risquotere l'intero importo della pensione a partire dalla cospiqua cifra di 1.000,01 €, con conseguenti disagi soprattutto per anziani e disabili. Ad esclusivo vantaggio degli Istituti di Credito che si vedono aumentare a dismisura il numero di operazioni sui conti correnti. Complimenti professore, sei stato proprio equo.

A conferma di quanto sopra affermato circa la tendenza in atto da tempo, ricordo l'approvazione del D.Lgs. N°70 del 13-07-2011, opera pia del governo Berlusconi, con il quale è stato innalzato sensibilmente il valore del tasso d'interesse sui prestiti bancari, oltre il quale si configura il reato di usura e il D.Lgs. N°11 del 27-01-2010, con il quale è stato stabilito l'accredito delle somme versate sui conti correnti al terzo giorno. Anche questo provvedimento è stato messo in atto dal governo Berlusconi e da quel super Ministro dell'economia che risponde al nome di Giulio Tremonti.

Tutti provvedimenti emanati contro l'interesse dei cittadini, ma ad esclusivo vantaggio delle banche. Complimenti anche a lei signor Presidente Napolitano che anzichè rispedirli alle Camere, come la Costituzione, a Lei tanto cara le avrebbe consentito, li ha prontamente firmati, come ha firmato questa iniqua manovra.
Iniqua soprattutto perchè depreda talune categorie di cittadini dei diritti acquisiti in anni e anni di lavoro e sacrifici. Basti pensare a quanti hanno iniziato a lavorare a 17 anni e stavano per raggiungere la fatidica soglia dei 40 anni contributivi e con essa la prospettiva di una serena, anche se nella maggior parte dei casi misera pensione, mentre ora si vedono innalzare il limite contributivo di altri due anni e addirittura decurtare l'importo della pensione del 2% per il numero di anni in meno rispetto ai 64 di età. Il tutto sarebbe accettabile, o per meglio dire, giustificato dal fine se si fosse chiesto un contributo di solidarietà ai numerosi baby pensionati, perlopiù appartenenti alle Forze Armate, Guardia di Finanza ecc. ecc., che grazie ai numerosi privilegi di cui hanno goduto e godono tutt'ora sono andati in pensioni con un'età anagrafica inferiore ai 40 anni. Ma questi sono stati risparmiati dalla manovra. Ecco l'ingiustizia sociale del prof. Monti e del Ministro Fornero, dal volto lacrimante.

Credo che per fare una riforma delle pensioni, migliore di quella ideata dal bocconiano professore era sufficiente affidarsi al senso di responsabilità di un normalissimo buon padre di famiglia, che tratta tutti i suoi figli allo stesso modo, senza disparità alcuna. Questi avrebbe sicuramente notato l'enorme e ingiustificata disparità dei nostri trattamenti pensionistici, con cittadini che percepiscono cifre da capogiro ed altri che ricevono misere somme dopo aver lavorato e versato i contributi per una vita intera e da buon padre di famiglia avrebbe adottato un sistema più equo, ponendo un tetto al valore delle pensioni. In questo modo avrebbe risparmiato sicuramente molti più soldi di quanti ne ha racimolati il professore della Bocconi con la sua iniqua manovra. Era poi così difficile far approvare un provvedimento che limitasse a 5.000,00 € il valore delle pensioni a qualsiasi titolo percepite. Direi proprio di no, se tra quelle da decurtare non ci fossero state anche la sua e quella dei maggiori esponenti dei partiti che lo sostengono.

In questi giorni ho sentito spesso il Presidente Napolitano pronunciare le seguenti parole: L'Italia ce la farà!, la stessa affermazione che fece un suo precedessore dalla erre moscia nel discorso di fine anno del 1992, quando il nostro Paese versava più o meno nelle condizioni attuali, a causa dell'elevato debito pubblico. In quell'occasione per tappare le falle del sistema , l'allora Presidente del Consiglio Giuliano Amato, tutt'ora parlamentare che percepisce un modico vitalizio di 1.047,00 € al giorno, 31.411,00 € al mese, introdusse l'I.S.I. (Imposta Straordinaria sugli Immobili), diventa poi I.C.I., che in tutti questi anni ha fatto affluire ingenti somme di denaro nelle casse dello Stato. Nonostante questo il debito pubblico è continuato ad aumentare, come farà dopo questa iniqua manovra di bocconiana concezione, che ha aumentato le entrate nelle casse dello Stato, senza eliminare gli sprechi, i privilegi di determinate categorie, per cui la liquidità è destinata a volatilizzarsi come quelle delle precedenti manovre.

Perché non sono stati tagliati i contributi ai partiti politici e ai giornali ma queste spese Loro, le considerano necessarie per sostenere la Democrazia, sì la loro Democrazia, noi cittadini comuni, o meglio sudditi, cosa ne facciamo di questa finta Democrazia? Io francamente la considero una dittatura dei partiti e delle Banche, neanche tanto dignitosamente camuffata.

Venerdì 23-12-2011 nella trasmissione La Vita in Diretta trasmessa su Rai 1 è stato sottolineato come nel nostro paese ci siano quindici milioni di persone sulla soglia di povertà. E' stato trasmesso un servizio televisivo girato a Milano e a Roma, dove famiglie intere e persone singole, per sopravvivere, dovevano andare a rovistare nelle immondizie dei vari mercati rionali, per cercare qualche scarto di frutta e verdura e nei cassonetti dell’immondizia per recuperare i pezzi di pane che venivano buttati dalle persone più abbienti.
Caro Presidente, con la manovra che Lei ha firmato con tale sollecitudine, queste situazioni diminuiranno o aumenteranno in futuro? Io penso che aumenteranno. Il prossimo anno tantissimi sudditi perderanno il posto di lavoro, con la conseguenza che non potranno pagare le varie imposte istituite da questi vessatori, e allora vedranno le loro case messe all’asta, tramite la mano armata dello Stato “EQUITALIA”, e tutti i sacrifici di una vita andranno in fumo.

Mi scusi sua Maestà, era così difficile inserire nella manovra una norma che escludeva dal pagamento dell’IMU le persone rimaste senza lavoro? Questi sono argomenti personali che non possono essere presi in considerazione, così si è espressa il Ministro Coccodrillo in una trasmissione Rai serale. A proposito di tale Ministro, sarebbe opportuno che si togliesse quel sorrisino beffardo, quando interviene nelle varie trasmissioni televisive, con la pretesa di fare la maestrina, avendo la presunzione di indicare a noi sudditi la via maestra per uscire dalla crisi. Questa Signora e il Governo Monti, sono la causa di questa situazione (Signoraggio Bancario da cui deriva quasi totalmente il debito pubblico) essendo i rappresentanti dei poteri forti bancari, che sono la mente di questa crisi, quindi cosa possono insegnarci.

Tanta gente ormai ha capito qual è il progetto di questi individui, quello di travasare i soldi dai libretti di risparmio dei sudditi nei loro, con la scusa del pagamento del debito pubblico che non esiste, argomento già trattato e spiegato nelle mie precedenti riflessioni.

Chiedo a Lei Re Giorgio, La Costituzione non prevede che la sovranità monetaria appartiene al popolo, allora, quando è stata ceduta alla Banca Centrale Europea, quella norma è stata modificata o c’è stato un Referendum dove i sudditi si sono espressi in tal senso, perché non mi ricordo di questo passaggio, le chiedo gentilmente di illustrarmelo, perdonando la mia ignoranza.

Ma se questa cessione di sovranità monetaria, non è stata preceduta da quegli atti necessari sopra citati, non siamo in presenza di un attentato alla Costituzione? Allora perché non arrestiamo e condanniamo le persone che hanno trasferito un simile potere alla BCE? (banca privata e non pubblica), gradirei una risposta.
Io e tanta altra gente siamo sempre più convinti che dobbiamo prendere esempio dall’Islanda, l’Italia deve uscire da questa Comunità Europea al più presto possibile, altrimenti il nostro futuro sarà sempre più cupo per noi cittadini comuni, mentre sarà sempre maggior fonte di ricchezza per quei pochi Poteri forti e per i loro camerieri, la classe dirigente e politica.

Cittadini, non c’è più tempo da perdere, dobbiamo riprenderci in prima persona il diritto di decidere la strada che dobbiamo intraprendere per il futuro, non possiamo più delegare a questa classe Dirigente, iniqua, corrotta, clientelare, al servizio dei poteri forti, il diritto di rappresentarci.

Mobilitiamoci, in ogni forma, e adottiamo tutti i mezzi in nostro possesso per ribaltare tale situazione.
In riferimento alla disparità di trattamento pensionistico esistente in Italia, di seguito espongo alcuni dati relativi alle somme percepite da parlamentari e dirigenti nel nostro Paese.

I dati sono tratti dal libro "SANGUISUGHE" di Mario Giornano, edizioni Mondadori


COGNOME NOME SETTORE PENSIONE MENSILE
SCALFARO OSCAR LUIGI PARLAMENTARE 19.766,00 €
CIAMPI CARLO AZEGLIO PARLAMENTARE 52.894,00 €
ANDREOTTI GIULIO PARLAMENTARE 40.153,84 €
COSSUTTA ARMANDO EX PARLAMENTARE 9.604,00 €
VIOLANTE LUCIANO EX PARLAMENTARE 16.680,00 €
PRODI ROMANO EX PARLAMENTARE 14.254,00 €
FIORI PUBLIO EX PARLAMENTARE 22.000,00 €
LIOTTA SILVESTRE EX PARLAMENTARE 30.000,00 €
AMATO GIULIANO PARLAMENTARE 31.411,00 €
GERONZI CESARE - 22.037,00 €
GAMBERALE VITO - 44.000,00 €
SENTINELLI MAURO TELEFONIA 90.000,00 €

Scorrendo l'elenco, ancora lungo, vien da pensare quanto si potrebbe risparmiare, se a tutte queste pensioni venisse posto un tetto a 5.000,00 €, forse i problemi del nostro Paese non sarebbero stati risolti, ma si sarebbero poste le basi per il raggiungimento di quell'equità sociale di cui abbiamo tanto bisogno.

Dicembre 24-12-2011.
IL LIBERO PENSATORE


Enzo Picco per nocensura.com

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Commenti

Anonimo ha detto…
Concordo completamente con quanto postato sopra.

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