I “misteriosi” missili in partenza per la Cina

Sessantanove Patriot terra-aria scovati dai doganieri finlandesi su un cargo
Gli ufficiali doganali finlandesi sono “inciampati” in un misterioso carico diretto in Cina. Sessantanove missili Patriot terra-aria sono stati infatti scoperti dalle autorità finlandesi a bordo di una nave da carico – il Liberty Thor – nel porto di Kotka, 120 chilometri ad est di Helsinki sul Mar Baltico. La nave era salpata per il porto di Shanghai.
Secondo quanto riportato da Le Monde, la Cina ha negato qualsiasi collegamento al lotto di 69 missili Patriot confiscati dalle autorità finlandesi, dicendo che le armi erano destinate alla Corea del sud. “Per quanto ne sappiamo, questi prodotti sono stati fabbricati in Germania e venivano mandati in Corea del sud. Si tratta di una nave britannica che ha lasciato la Germania portando missili Patriot verso la Corea del Sud”, questo è quanto ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri cinese Liu Weimin in una conferenza stampa. Alcuni report sostenevano che i missili fossero destinati alla Cina, ma Liu continua a negare: “Non vedo quale connessione abbia questa nave con la Cina. Pensiamo che sia strano che alcune persone ricolleghino sempre certe cose con la Cina. I fatti sono tutti molto chiari”, ha aggiunto.
A Berlino confermano le spiegazioni cinesi: un portavoce del ministero della Difesa tedesco ha detto che i missili Patriot sono stati procurati dall’esercito tedesco. Ha quindi confermato che erano “per la Corea del Sud” e non diretti in Cina, a seguito di una “vendita legale sulla base di un accordo tra i due Stati”. Oltre ai missili prodotti dalla società americana Raytheon, sono stati trovati a bordo del cargo anche esplosivi e propellenti. In tutto sono state trovate 150 tonnellate di materiale esplosivo chiamato nitroguanidina, che tra l’altro non era stato stivato correttamente. Le autorità finlandesi hanno confiscato tutto ciò che è stato trovato a bordo della nave, hanno arrestato il capitano ucraino e l’amministratore delegato con l’accusa di tentativo di trasporto di missili attraverso la Finlandia senza l’apposito permesso da richiedere alle autorità. La Cina è soggetta ad un embargo sugli armamenti da parte degli Stati Uniti e dell’Unione europea, imposto dopo la sanguinosa repressione contro i dimostranti pro-democrazia a Pechino in piazza Tiananmen nel 1989.

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Commenti

Anonimo ha detto…
La Cina nega sempre. Gli hacker bucano il "ministero" del commercio americano e la cina nega, nonostante gli hacker debbano passare attraverso il "great wall of china" (enorme sistema di firewall & content processing presente nella rete cinese, istituito a scopi di censura). Ad Agosto, in una trasmissione, era stato scorto un hacker cinese, mentre intentava una dimostrazione, inserendo un indirizzo IP appartenente ad un ISP americano.

Ora questo.

Sti qua han proprio voglia di un missile nucleare ficcato nel porta-bagagli, come regalo di natale.

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