Nel feudo leghista gli operai bruciano la bandiera della Lega autografata da Bossi...


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I lavoratori dell'Inda, azienda di Gemonio, nel varesotto (provincia di provenienza dei "big" Bossi e Maroni) sempre più arrabbiati per la chiusura dell'azienda, bruciano una bandiera della Lega Nord autografata da Bossi, portata da un ex sostenitore del carroccio: in queste zone la Lega è sempre stata molto forte, tanti gli operai con tessera della CGIL e della Lega in tasca. Ancora cattive notizie per carroccio, a poche settimane dal contestatissimo congresso di Varese dove Bossi - che secondo molti ha "imposto" un candidato dall'alto - è stato fischiato e contestato: il dato è significativo perché dimostra che la Lega si sta disgregando anche nelle zone che fino a pochi anni fa erano "roccaforti"...

Nota: il sindaco di Gemonio (Varese) eletto nel 2010, è di centrodestra, appoggiato dalla Lega: questo per capire che ci troviamo in zone dove è il centrodestra "a farla da padrone": la Lega affonda le proprie origini proprio nella provincia di Varese, se fosse accaduto nella rossa Toscana, dove la Lega prende pochissimi voti, sarebbe stato irrilevante... la sinistra come si evince dall'esito delle elezioni amministrative, non è in grado nemmeno di presentare una lista con qualche probabilità di vincita. (fonte: Repubblica

(clicca sull'immagine per ingrandire)



GEMONIO (Varese) - Sono sempre più arrabbiati i lavoratori della Inda, la ditta di arredi per bagno che ha annunciato la chiusura della storica fabbrica di Caravate. Ieri ne ha fatto le spese una bandiera della Lega Nord autografata da Umberto Bossi, portata da un lavoratore ex simpatizzante del Carroccio, il quale ha cercato di dare fuoco al vessilli durante un presidio alla rotonda stradale di Gemonio, il paese dove abita il leader leghista. La bandiera è stata bruciacchiata in vari punti. Alcuni lavoratori hanno accusato apertamente i parlamentari del Carroccio. «Sono spariti, hanno soltanto fatto un' interrogazione parlamentare ma non li abbiamo visto qua in azienda» hanno urlato. Gli operai ogni giorno danno vita a una forma diversa di protesta: sono già saliti sul tetto e hanno bloccato la strada più volte. Chiedono che l' azienda li indennizzi adeguatamente dopo la decisione di chiudere la fabbrica.

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