La strategia del "piccolo sacrificio"... (che si ripete... ancora e ancora)
Un piccolo sacrificio oggi, un piccolo sacrificio domani... pensate se il Vostro datore di lavoro un giorno vi chiedesse di intrattervi sul posto di lavoro 2 ore in più, ogni giorno, senza pagarvi: sostenendo che se non accettate tale condizione, è costretto a chiudere e licenziarvi. Sareste sicuramente molto, molto seccati (tuttavia se non avete alternative lavorative e volete continuare a mangiare, sareste costretti ad accettare). mentre invece se vi chiedesse di intrattenervi 20 minuti, lo accettereste con maggiore leggerezza: si tratta di un sacrificio accettabile. Se non fosse che dopo 2 mesi, vi impone - altrimenti è costretto a chiudere - di restare per ulteriori 20 minuti, e così via fino al raggiungimento delle 2 ore.
Anziché chiederti 100 euro subito, te ne chiedono 20, poi altri 20, poi altri 20.... e alla fine ti hanno preso 100 Euro. in pratica non cambia niente, ma fa meno "rumore"...
Francesca T. - collaboratrice di nocensura.com
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Anziché chiederti 100 euro subito, te ne chiedono 20, poi altri 20, poi altri 20.... e alla fine ti hanno preso 100 Euro. in pratica non cambia niente, ma fa meno "rumore"...
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3 – La strategia della gradualità. Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, col contagocce, per un po’ di anni consecutivi. Questo è il modo in cui condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte negli anni ‘80 e ‘90: uno Stato al minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione di massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero stati applicati in una sola volta.