La situazione del sud: quando le vittime diventano carnefici.


La situazione economica del sud Italia anziché migliorare, è in continuo peggioramento: la disoccupazione dilaga, e il poco lavoro che c'è, spesso è "in mano a qualcuno": se non sei "parente di.." o "amico di.." è quasi inutile presentare la domanda: tanto il "curriculum" e i titoli di studio non sono "secondari", ma proprio non contano niente; e la cosa peggiore è che così anche negli apparati dello Stato, enti locali compresi. Se vai a giro a cercare lavoro, l'unica cosa che trovi è un impiego a nero: niente contributi, niente tutele, malattia retribuita nemmeno in sogno, per non parlare della "maternità": questa è una parola che è bene non pronunciare. La retribuzione è bassissima, ben al di sotto dei "minimi sindacali", mentre se c'è una cosa superiore a quanto previsto dalla legge, è l'orario di lavoro: e spesso anche il rischio di infortuni, figuriamoci se qualcuno pensa alle normative di sicurezza. "Se ti va bene è così, noi possiamo darti questo": "se non lo accetti tu, lo accetterà qualcun'altro", visto che la domanda di lavoro certo non manca, come non mancano le persone che sono costrette ad accettare tali condizioni: anche se è poco, quando il frigorifero è vuoto non si può guardare a queste "sottigliezze".

I giovani del sud, quelli più intraprendenti, per avere una vita "normale" sono costretti ad emigrare al centronord, sono costretti a vivere lontano dai propri genitori, dai propri cari. Se la famiglia può permetterselo, spesso facendo i "salti mortali" tra rinunce e sacrifici, manda il figlio anche a studiare altrove, con la speranza che possa costruirsi quel futuro che a loro è stato negato.



Amministrato male, e spesso in collusione con le varie mafie: che in alcune roccaforti si sostituiscono allo Stato: le regole le dettano loro, così come "tengono in ordine il quartiere". E al nord, qualcuno parla di "sud omertoso" come se i cittadini fossero "complici", e non vittime costrette al silenzio dalla matematica certezza che altrimenti subirebbero macabre conseguenze.

I cittadini del sud, sono le prime vittime di questo sistema: e se "può essere" che qualche cittadino non lo sappia, o che vivendo in zone dove certi problemi non esistono, non si renda conto della situazione con la quale i cittadini del mezzogiorno si confrontano quotidianamente, chi governa il paese dovrebbe saperlo bene. Dovrebbe saperlo bene qualsiasi forza politica che intende governare.

Invece no: qualcuno anziché affrontare nel modo dovuto questa situazione di profondo disagio, che abbassa notevolmente la qualità della vita dei cittadini, e ovviamente incide negativamente su tutta la nazione, preferisce coltivare il populismo più becero, "attaccando" e accusando i cittadini del sud, come se fossero la causa di quei problemi che invece sono costretti a subire, le vittime diventano i carnefici: i cittadini del sud sono "omertosi terroni", "attaccati alla tetta dello stato, li manteniamo noi" , "se possono te lo tirano in tasca", "ladri, tendenti a delinquere"... e nessuno affronta i veri problemi, che sono alla base della situazione.

staff nocensura.com

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