A cosa serve la crisi finanziaria


E’ da alcuni anni che sento parlare di una catastrofe che si abbatterà sull’Europa, ma solo da qualche tempo ho iniziato a sentire voci specifiche sul tipo di crisi che ci aspetta l’anno prossimo: crollo totale dell’economia, dittatura, e sospensione della corrente elettrica per settimane in tutta Europa.
Queste voci sono vere o no?
Difficile dirlo.
Certamente però i segnali sono inquietanti.
Da alcune persone, vicine ad ambienti massonici e militari, sentivo parlare di una crisi spaventosa, e dell’interruzione della corrente per settimane o mesi. Ho conosciuto persone che stanno già provvedendo alla crisi acquistando terreni in montagna per costruirci case autosufficienti.
Parlando con alcuni contadini ho scoperto che molte persone danno questa crisi prossima ventura per certa. Alcuni, con somma naturalezza, hanno detto: “Sì lo so che sta per venire una crisi senza precedenti, per questo non vendo la terra anche se economicamente ci rimetto”.
Un grosso imprenditore agricolo questa estate mi ha detto: “Sto impiantando nuove coltivazioni per prepararmi alla crisi del prossimo anno, in cui dovremo essere autosufficienti”.
La cosa più inquietante è stata quella di scoprire un gruppo di persone che ha organizzato già per ottobre una fuga in Argentina per salvarsi; e ancora più inquietante è stato quando mi hanno offerto di unirmi al gruppo, offrendo a me, a Jericho Sunfire e a un altro mio amico, il biglietto e il soggiorno gratuito. Il motivo per cui hanno offerto viaggio e soggiorno a me e ai miei amici non l’ho capito, ma la cosa mi ha ricordato la storia raccontami da Solange, di Giuseppe Cambareri (consigliere di Mussolini, massone e spia inglese) che nel 1948 in vista di una imminente fine del mondo ha portato un gruppo di imprenditori in Brasile ripulendoli da tutti i loro averi e lasciandoli in mutande.


In questi mesi ho cercato di capire cosa ci fosse di vero in queste voci, specie perché non mi quadrava come si conciliasse una crisi economica con, addirittura, una sospensione della corrente elettrica per settimane o mesi.
Mi spiego: che provocheranno una crisi economica è un dato di fatto, e tranne in Islandanessuna popolazione ha reagito, essendo oggi i vari popoli della terra troppo sottomessi e inconsapevoli per avere una qualsiasi forma di reazione e capire dove sta il problema; sospendere la corrente per creare il caos l’hanno già fatto, in varie parti del mondo, con motivi pretestuosi, e nessuno ha detto nulla; ma provocare entrambi i disastri, su scala planetaria, mi è sempre parsa una cosa troppo inverosimile, più che altro perché a quel punto la popolazione avrebbe capito il raggiro.
Quindi mi domandavo se dietro tutte queste voci non ci fosse un allarmismo esagerato, magari creato ad arte per diffondere il panico.
Mi sono domandato altresì, da bravo paranoico complottista, se qualcuno non volesse addirittura che io e altri portavoce del mondo del cosiddetto complottismo facessimo articoli su una terribile crisi, facendoci pervenire delle false notizie, al fine poi di sputtanare tutto il lavoro della cosiddetta controinformazione.
Eppure queste due voci “catastrofe economica” e “sospensione della corrente elettrica” continuano a girare.
Allora mi sono preso la briga di osservare con più attenzione i quotidiani.
Esaminiamo le due questioni separatamente e poi tracciamo una ipotesi di conclusione.

2) L’evoluzione della crisi economica.

Partiamo da un dato di fatto.
La crisi economica è solo iniziata.
Questo l’hanno detto da anni molti economisti, e lo si capisce chiaramente da una serie di indicatori.
1) Un sistema finanziario che si regge su una moneta creata dal nulla, come è quella attuale, è destinato a crollare prima o poi. Il sistema monetario occidentale, non legato all’oro dal 1944, è una immensa truffa, una bolla di sapone basata sul nulla. L’intera economia cioè si basa su un bene (il denaro) che viene usato solo perché la gente non sa che il suo valore intrinseco è pari a zero. Siccome però le banche e gli stati sanno e hanno sempre saputo che la moneta non vale nulla, è chiaro che tale sistema serve unicamente a dare un’immensa fregatura alla popolazione (quello che Guzzanti chiama “il cetriolo globale”).
2) Dopo le già note vicende di Grecia e Portogallo, meno noto è il fatto che negli USA di recente è fallito (la notizia da noi è stata data a luglio) lo stato del Minnesota. “Shut down” c’è scritto sulle porte degli uffici pubblici. 24.000 dipendenti pubblici senza stipendi. Chiuse scuole, biblioteche, uffici pubblici che rilasciano certificati, ecc. Ovviamente le notizie filtrate in Europa sono poche e frammentarie, e i media si guardano bene dall’approfondire le ragioni, le conseguenze pratiche, e discutere le soluzioni, della crisi. E’ molto più importante discutere del numero di donne che frequentavano casa Berlusconi, se il premier prenda o no il Viagra, ecc. Ogni tanto, per variare, le pagine dei giornali vengono riempite dall’interessantissimo dibattito sulla battuta di Berlusconi sul nome del nuovo partito “Forza Gnocca” (intere pagine di giornali ho letto sui commenti dei vari schieramenti politici a questa problematica).
3) In Italia alcune notizie sono circolate poco. E pochi sanno che le varie casse professionali, come la cassa forense, la cassa del notariato, la cassa commercialisti, ecc., sono sull’orlo del fallimento perché, proprio pochi giorni prima del fallimento della Lehman Brothers, hanno acquistato un immenso pacchetto azionario proprio di questa banca; del resto la gran parte del patrimonio delle Casse è investita in titoli di Stato e obbligazioni varie, il che significa che presto salteranno per aria tutte. La maggior parte delle casse sono state di fatto commissariate, ma della cosa non si è accorto nessuno, perché non l’hanno chiamato commissariamento ma “istituzione di una commissione parlamentare di controllo”, ovvero una autorità di vigilanza sulla gestione finanziaria, che in genere è il preludio del fallimento. Per la cassa avvocati l’unico provvedimento di rilievo che si è avuto è stato quello di un aumento delle tasse per gli avvocati, che ora devono versare il 14 per cento alla cassa, mentre il cliente ne versa l’8 anziché il 4. In alcuni casi si è scoperto che alcuni investimenti erano stati effettuati in isole del Pacifico come le Cayman, ma ovviamente la cosa è passata quasi sotto silenzio.
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/06/17/le-casse-sullorlo-del-crac-medici-architetti.html
4) La cosa più inquietante, poi, è che ogni volta che la BCE e i governi hanno varato dellemisure anticrisi, tali misure si sono tradotte in due sostanziali vie: a) maggiori aiuti alle banche (soluzione geniale quanto voler risolvere il problema della mafia dando uno stipendio fisso ai mafiosi); b) aumentando le tasse, come ad esempio il recente aumento dell’IVA al 21 per cento.
Pare chiaro che questi e altri segnali in tal senso siano abbastanza univoci: la crisi si espanderà in tutta Europa, salvando solo la Svizzera e l’Inghilterra (quest’ultima infatti non a caso ha mantenuto la sua moneta, pur avendo il 17 per cento di quote nella BCE).
Soprattutto però, che la crisi ci sarà, lo ha detto di recente il ministro Tremonti. Lo ha detto chiaramente: ci sarà una crisi finanziaria peggiore di quella del 1929.
A questo punto le fonti devono considerarsi più che autorevoli.
“Verrà una crisi peggiore di quella del 1929”, detto da parte di un economista che peraltro è uno dei pochi che ha cercato fino ad oggi di parlare con una certa chiarezza, e che è senz’altro addentro ai meccanismi del sistema, significa fare un’affermazione che, a comprenderne il significato, è una specie di bomba.
Del resto, è sufficiente analizzare le cause che hanno portato alla crisi del 1929 in America, per capire che sta per abbattersi un fenomeno analogo oggi in Europa; tale crisi infatti fu provocata da una serie di fattori, che sono gli stessi dell’economia attuale: inflazione galoppante, indebitamento degli stati, politica bancaria tesa all’indebitamento dei privati, troppe speculazioni di natura esclusivamente finanziaria.
Tra la crisi del ’29 e quella prossima ventura, però, c’è una differenza di fondo: le varie monete dell’epoca erano comunque legate all’oro, cioé erano ancorate a beni reali, e quindi in una certa misura avevano un certo valore intrinseco; le monete di oggi sono carta straccia, e in alcuni casi non possono neanche definirsi “carta straccia”, in quanto la moneta è stata sostituita dalla cifra virtuale che compare su un computer o una tessera bancomat; tutto il patrimonio di una persona è composto esclusivamente da una cifra scritta su un pc, e infatti basta un clic per mandarlo in fumo.
Alla luce di tutte queste considerazioni, è assolutamente certo che la crisi deve ancora arrivare, dunque, e che sarà terribile.

3) La sospensione della corrente elettrica.

La cosa che mi ha più impensierito è questa storia della sospensione della corrente elettrica.
Ci sarà o no?
Sono mesi che osservo e cerco di capire.
Vediamo cosa ho potuto constatare.
1) Di recente c’è stata una sospensione della corrente elettrica in Belgio per diverse ore. Cause sconosciute.
2) Pochi giorni prima del Belgio era toccato alla California: 5 milioni di persone sono rimaste al buio per giorni. Anche qui le cause sono sconosciute e i media non hanno riportato alcuna notizia sulle conseguenze del black out. Silenzio tombale su un evento che pure meritava qualche riga in più.
3) A questo punto sono andato a rivedere le notizie relative al black out del 2004 in Italia. A quel tempo, andò via la corrente in tutta Italia per circa 12 ore. I giornali ci raccontarono che il fatto fu dovuto ad un albero che cadde su una linea dell’alta tensione in Svizzera. In questi anni ho parlato con persone che lavorano all’Enel e mi hanno tutte confermato che tale notizia era una balla clamorosa, perché una spiegazione di questo tipo è impossibile. Incuriosito maggiormente allora sono andato a leggermi la relazione tecnica della commissione di inchiesta istituita a suo tempo dal parlamento per indagare le cause del balck out. Il risultato è che i periti nominati non ci hanno capito un cazzo, finendo per concludere che erano necessari altri mesi per poter approfondire la questione. In conclusione: né i periti nominati, né il governo, né il parlamento, almeno ufficialmente, sanno perché ci fu il black out.
Insomma, si può ragionevolmente concludere che questi black out altro non siano cheprove generali del black out futuro.
Dunque, leggendo le notizie relative ai black out, in effetti sembra di poter concludere che stiano facendo delle prove generali da qualche anno a questa parte per un futuro black out generale.
Ora la domanda è: quale scusa troveranno?
Mi pare infatti inverosimile che blocchino la corrente ovunque in Europa e America e poi ci raccontino che è stato un albero che è caduto su un traliccio.
Quindi ho pensato, o la notizia è falsa e viene diffusa solo per ingenerare terrore, oppure è vera, ma devo capire quale scusa troveranno.
La risposta mi è giunta inaspettata guardando un video di Swami Kriyananda – un leader spirituale della comunità Ananda, che si rifà agli insegnamenti di Paramahansa Yogananda– il quale ha parlato di una sospensione dell’energia elettrica per tre settimane, in conseguenza di una tempesta solare che ci sarà nel 2012. La cosa che mi ha colpito è la precisione e la sicurezza con cui indicava le modalità e la durata di questo evento, come se fosse informato con molta precisione.
A questo punto faccio un ulteriore controllo. In effetti pare che sia prevista una tempesta solare proprio per il 2012. Ce ne fu una alla fine dell’800, ma ovviamente non ebbe gli esiti disastrosi che potrebbe avere questa tempesta, in un’era in cui tutto funziona in base all’elettricità.
Ecco quindi il possibile colpo di genio dei nostri governanti. La sospensione dell’energia elettrica ci sarà e la colpa sarà addossata alla tempesta solare.

4) La dittatura prossima ventura.

Infine, la domanda che mi pongo è: ci sarà una dittatura?
Quando parlo con colleghi, “esperti” di diritto, o con gente comune, tutti ripetono a memoria la stessa manfrina: no, non è possibile che venga una dittatura, oggi siamo nell’Europa, ci sono le democrazie, la gente ha capito.
Questa risposta mi fa capire che l’indottrinamento portato avanti dai media e della letteratura ufficiale ha avuto perfettamente successo su tutti, persone colte e ignoranti.
Infatti la demenziale risposta non tiene conto del fatto che noi, di fatto, siamo già in una dittatura (infatti sono anni che non possiamo scegliere i nostri governanti e che destra e sinistra perseguono le stesse politiche alla faccia della volontà popolare) e che l’UE è già una dittatura (infatti la gente non conosce neanche il nome dei componenti delle istituzioni europee e il contenuto delle leggi che emanano; mentre la BCE è fuori dal controllo di qualunque stato e può imporre la sua politica monetaria come vuole).
Inoltre, come accade sempre, da millenni, la gente perde la memoria di quel che è successo in passato, e quindi la storia tende a ripetersi.
Infatti, per capire lo scenario che ci aspetta, non occorre essere né geni ne veggenti.
Basta guardare invece cosa è successo dopo il 1929 e vedere quale sarà il probabile scenario che ci aspetta dal 2013 in poi.
Bene. Cosa è successo dopo il 1929? Abbiamo in Italia il fascismo, in Germania il nazismo, e dopo la seconda guerra mondiale l’America ci ha “liberato”, facendo sì che la nostra politica sia stata sempre asservita supinamente a quella USA.
C’è da aspettarsi quindi che verrà una dittatura europea.
Ovviamente questa dittatura non si chiamerà “dittatura”. Non verrà un Hitler, un Mussolini, o un altro singolo soggetto, a dichiarare il partito unico e la guerra agli altri popoli per avere un impero.
Verrà invece un governo tecnico, di larghe intese, costituito da membri tecnici o dalle migliori menti della sinistra e della destra, i quali detteranno alcune soluzioni “tecniche” per risolvere la crisi (limitazioni delle varie libertà, giustizia sommaria, confische di beni, ecc.) e che muoveranno guerra solamente agli stati canaglia per portare la democrazia a colpi di milioni di morti e distruggendo intere civiltà.
Peraltro, il black out elettrico potrebbe essere in effetti la molla che farà scattare la scusa per un intervento militare.
Le leggi necessarie ci sono già: infatti è pronta la nuova superpolizia europea, Eurogendford, di cui i notiziari si sono guardati dall’informare; una superpolizia che sarà immune da responsabilità civili e penali, con poteri superiori a quelli dei servizi segreti nazionali, e che avrà diritto di vita e di morte (soprattutto di morte) sui cittadini scomodi.

5) Il possibile scenario futuro.

A questo punto lo scenario mi appare chiaro. Ci sarà la crisi, e per giunta sarà uno scenario apocalittico, perché si sommerà alla sospensione dell’energia elettrica in buona parte del mondo, cui seguirà un giro di vite dittatoriale.
La sospensione – o meglio le catastrofi cui porterà – non sarà però dovuta alla tempesta solare, come vorranno farci credere, e come la gente più credulona sarà disposta a pensare.
Sarà voluta dal sistema, perché sarebbe possibile informare la gente già fin da ora su come è possibile affrontare una simile catastrofe, mentre invece colpevolmente tacciono tutti.
Qualcuno obietta che non bisogna creare il panico tra la popolazione, e in questo trova la giustificazione al silenzio dei media.
Ma in realtà non si tratta di creare il panico.
Si tratta semplicemente di informare, senza creare allarmismi, e preparare le persone all’evento che probabilmente ci sarà.
Se poi tale evento non si verificherà, per un errore di previsione, per un miracolo, o semplicemente perché l’informazione è falsa, sarà tanto meglio per tutti.

6) Soluzioni.

E’ possibile prepararsi alla crisi in questo modo:
– Non investire in prodotti finanziari, ma in beni reali: terreni, case, eventualmente oggetti di utilità (utensili, candele, ecc.).
– Rivedere la propria cultura alimentare. E’ possibile alimentarsi, e bene, spendendo pochissimo e con poche cose al giorno se si conoscono le regole base dell’alimentazione (che non sono quelle ufficiali che, al contrario, sono false). In tal senso consiglio il libro di Arnold Ehret, “Il sistema di guarigione della dieta senza muco”.
– Prepararsi a vivere in campagna. Nelle grandi città ovviamente la vita sarà più difficile. Non a caso negli ultimi decenni la politica dissennata dell’UE (con le sovvenzioni alle terre incolte, con l’introduzione di alcuni semi e la proibizione di altri, ecc.) ha distrutto l’agricoltura, costringendo contadini, agricoltori, pecorai, ad abbandonare le compagne, a non produrre più nulla, oppure li ha costretti ad un tipo di attività in cui si riesce a malapena a raggiungere il pareggio del bilancio quando va bene;
– Il baratto. Nelle piccole comunità sarebbe necessario proporre sempre più insistentemente nuove forme di baratto. L’avvocato dà consulenze e servizi gratuiti; il falegname, il fabbro e gli artigiani lavoreranno gratuitamente; il medico curerà gratuitamente; chi ha la terra distribuirà i prodotti a tutti; chi non sa fare nulla imparerà ad aiutare le persone impegnate in lavori manuali o nella coltivazione della terra; ecc.
– Recuperare la scienza delle erbe e delle piante. La quasi totalità delle piante che noi consideriamo inutili e che rappresentano “erbaccia”, sono invece commestibili e, sapute scegliere, rappresentano un ottimo alimento (senz’altro migliore di quello del McDonald’s) e molte hanno virtù medicinali, o servono a scopi vari come fabbricare saponi e altri prodotti utili per la quotidianità.
Se saremo pronti al caos, ce la caveremo con un po’ di fame, senza morire, e con un po’ di freddo. Se non saremo pronti e il crack ci sorprenderà, per milioni di persone, specie quelli che vivono nelle grandi città, potrebbe veramente essere un grande problema.
Per quelli che invece vivono in campagna, oppure in piccoli paesi, in fondo, potrebbe essere l’occasione per farsi qualche settimana di vacanza.
La dittatura che verrà potrà preoccupare solo alcune categorie. I pochi politici scomodi potrebbero essere eliminati. Gli intellettuali, i giornalisti e gli artisti che hanno denunciato il sistema potrebbero essere perseguitati; in realtà lo sono anche oggi, sia pure in forma indiretta, perché ogni intellettuale non allineato perde i lavori che fa, viene emarginato, come Barnard, Randazzo, e altri, quando non addirittura ucciso, come Pasolini, Rino Gaetano, Stefano Anelli, Mauro De Mauro, Ilaria Alpi, Graziella De Palo, Giancarlo Siani, Tobagi, D’Avanzo, ecc.
Ma per la maggior parte della gente, specie quella che vive nelle campagne e nei paesi, non ci saranno grossi problemi. Solo qualche auto di lusso in meno, e qualche soldo in meno sul conto corrente, ma tutto il resto rimarrà uguale. Cito una mia amica che vive in campagna, e che aveva fiutato la crisi anni fa, rendendosi conto che la politica comunitaria che dava fondi agli agricoltori per tenere le terre incolte era il preludio di un disastro planetario: “In cima a un monte, o in mezzo a un bosco, che ci sia una dittatura o una democrazia non fa una gran differenza”.
Per molte persone potrebbe essere addirittura l’occasione per rivedere i valori su cui hanno fondato la loro vita fin qui, e rimodellarla su parametri di riferimento diversi, e maggiormente ancorati a modelli di riferimento spiritualmente più elevati.
La crisi finanziaria, infatti, è stata resa possibile da un sistema di vita improntato al perseguimento di beni illusori e – la dimostrazione è nei fatti che stiamo vivendo – completamente effimeri.
Le élites finanziarie al potere hanno creato una popolazione, in Occidente, il cui unico fine era accumulare denaro, case, auto.
Molte persone hanno ucciso, si sono fatte corrompere, hanno venduto l’anima e la serenità per poter avere un’auto da 100.000 euro anziché da 10.000, una casa da 1 milione di euro anziché da 100.000, e soprattutto quella che, alla luce della crisi che sta per venire, si rivelerà una delle cose più inutili del mondo: un conto corrente ove la cifra che compaia sullo schermo sia il più possibile seguita da zeri.

7) Conclusioni finali.

Riassumendo. La crisi finanziaria attuale, con i disastri prossimi venturi, servirà a tre cose:
1) Far acquisire beni reali alle banche, in cambio della cessione di beni solo virtuali, come il denaro. Lo abbiamo spiegato nel nostro primo articolo sulla crisi finanziaria (http://paolofranceschetti.blogspot.com/2008/10/cosa-serve-la-crisi-finanziaria-e-chi.html)
2) Creare nuovi poveri e assoggettare ulteriormente la popolazione al potere delle élites finanziarie, per evitare che evolvano materialmente ma soprattutto spiritualmente (su cui v. il nostro articolo “A cosa serve la crisi finanziaria, parte 2”:http://paolofranceschetti.blogspot.com/2009/08/cosa-serve-la-crisi-finanziaria-parte-2.html);
3) Instaurare una dittatura mascherata da finto governo di emergenza, facendo perire le persone più deboli e accelerare la creazione del New World Order.
E a coloro che sostengono che non è possibile, che oggi siamo in democrazia, che i nostri governanti non potranno mai provocare la morte di milioni di europei, è sufficiente ricordare che il Trattato di Lisbona è stato firmato dai nostri governanti; che i milioni di morti che abbiamo avuto in Vietnam, Corea, e oggi Iraq, Afghanistan, e che avremo in futuro nella inevitabile guerra all’Iran, e all’Islam, li hanno voluti i nostri Bertinotti, D’Alema, Fini, Gasparri, Di Pietro, Veltroni, Berlusconi, Pannella, Bonino. E per questa gente, un iracheno vale quanto un napoletano, un torinese, o un sardo. Meno della carne da macello, perché questa almeno serve a mangiare e dal macellaio ha un valore; noi, per loro siamo solo delle rotture di coglioni inutili (come sostanzialmente sostiene Marco Della Luna nel libro “Oligarchia per popoli superflui”).



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Commenti

Anonimo ha detto…
Cosa si dovrà fare per sopravvivere?
Anonimo ha detto…
Come possiamo evitare tutto ciò? bloccare il programma politico?

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