Caso Michele Ferrulli: Un video e l'audio originale al vaglio dei magistrati


Non sarà archiviato e potrebbe riservare nuovi sviluppi il caso della morte di Michele Ferrulli. Il facchino barese di 51 anni restò privo di vita sull’asfalto di via Varsavia lo scorso primo luglio, dopo essere stato bloccato e ammanettato da quattro poliziotti, intervenuti per sedare una rissa. Il pm Gaetano Ruta ha acquisito formalmente dalla redazione di Mediaset il video originale della colluttazione. E il legale di parte civile Fabio Anselmo — lo stesso che ha seguito i casi di Cucchi, Aldrovandi e Uva, tutti deceduti dopo controlli delle forze dell’ordine — ha depositato in procura una memoria con le registrazioni audio di testimoni che riferiscono di presunte intimidazioni da parte di poliziotti. La procura sta valutando attentamente anche questa documentazione per verificarne l’attendibilità.
Il video acquisito dal pm è quello ripreso dall’iPhone di un residente e mostra gli ultimi momenti di vita di Ferrulli, circondato dai quattro poliziotti arrivati con due volanti, filmato mandato più volte in onda in tv e su Repubblica.it. Ma solo l’originale — consegnato al vecchio avvocato della famiglia e da questi ceduto a Mediaset — ha l’audio con le voci dei romeni che erano nella via, che aiutano a capire con maggiore chiarezza la dinamica della tragedia. In più, nelle immagini ingrandite — operazione eseguita dalla difesa — si vede meno nitido il contesto della strada, ma si noterebbero — secondo la tesi dell’avvocato Anselmo — con maggiore chiarezza i colpi di almeno un poliziotto sul corpo di Ferrulli.
Dopo i primi atti dell’inchiesta, la procura ha indagato per omicidio preterintenzionale quattro agenti: due poliziotti della volante del commissariato Mecenate, F. E. e M. L., intervenuti per primi quella sera in via Varsavia — il primo aggredito, secondo il loro racconto, e il secondo accorso con le manette in mano — e i due a bordo della “pantera” della questura — R. P., che avrebbe praticato il massaggio cardiaco a terra, e F. C. — arrivati dopo la chiamata via radio alla centrale. I primi esiti dell’autopsia non avevano evidenziato chiare lesioni interne, né segni manifesti di pestaggio. Il trauma cranico e le dieci fratture individuate sul torace, secondo i medici legali, potevano essere compatibili con il massaggio cardiaco. Ma ora, dopo l’acquisizione del video, la procura vuole vederci chiaro. E a breve, potrebbe notificare l’avviso di chiusura delle indagini, atto che di solito prelude a una richiesta di rinvio a giudizio

fonte: Repubblica.it





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