Milano: Vigili urbani picchiano ristoratore indiano


La notte di Sat Pal Saini, per tutti Paul (nella foto), è finita al pronto soccorso del Gaetano Pini: distorsione alla spalla e al polso sinistro. Il trauma, guaribile in due settimane, è conseguenza di un controllo dei vigili dell’annonaria finito male. Poche ore prima di presentarsi in ospedale, il sessantaduenne indiano era nel suo ristorante, il Maharaja in via Vetere, con due vigili in borghese che gli bloccavano le braccia dietro la schiena, «in maniera violenta, tanto da farmi male». Intanto, una vigilessa gli frugava nelle tasche in cerca di documenti, sotto gli occhi di un’altra collega. Sulla vicenda, il comando della polizia locale ha aperto un’indagine interna.
Alla scena, descritta nella querela presentata da Paul al commissariato di Porta Ticinese, hanno assistito allibiti i ragazzi seduti ai tavolini all’aperto del locale, vicino al parco della Vetra. Secondo il racconto, confermato da un testimone, i quattro vigili si presentano al Maharaja poco prima dell’una. Misurano l’ingombro del dehors e ritenendo che ecceda lo spazio consentito fanno una multa, poi se ne vanno. Dopo pochi minuti tornano al ristorante, pretendendo che Paul restituisca loro il verbale «perché sbagliato». Paul chiede di poterlo prima fotocopiare, e il tono brusco degli agenti si trasforma in qualcos’altro. «Per riprendersi i verbali i due uomini mi portavano le braccia dietro la schiena e le bloccavano tenendomi stretti i polsi — si legge nella querela — mentre le due donne infilavano le mani nella tasca dei miei pantaloni e si prendevano i fogli».
L’indiano, in Italia da oltre trent’anni e sposato con un’italiana, dice agli agenti: «Le multe le ho sempre pagate, ma mi sembra che il vostro sia un comportamento razzista». Ai vigili dice anche «chiamo la polizia», e si sente rispondere «la chiamiamo noi». Poi i quattro si allontanano. A Paul, dolorante, si avvicina un cliente che ha assistito alla scena. Si chiama Massimo Benussi, ha 38 anni. Chiede ai vigili i loro nomi, mostra i propri documenti e tornato a casa scrive una mail al sindaco per denunciare «il grave episodio». Grazie a lui, che ha annotato i numeri di matricola di due vigili, il comando ora potrà fare luce su come sono andate le cose. «Paul è una persona perbene — dice Benussi — ha costruito con le proprie mani il ristorante e per gli abitanti del Ticinese è un punto di riferimento».

fonte: La Repubblica



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Commenti

umbojumbo99 ha detto…
razzismo? credo di sì!

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