L'hangar delle meraviglie

Nessun Paese al mondo ha una flotta di Stato così numerosa. Il censimento degli aerei utilizzati per i voli blu è difficile da realizzare. Il 31° stormo di Ciampino ha tre Airbus 319 Cj, due dei quali dotati di un salotto presidenziale, una zona notte e un centro di comunicazione. Possono imbarcare fino a 50 passeggeri. L'autonomia è di oltre 8 mila chilometri. Ognuno è costato circa 60 milioni di euro. Seguono i cinque trireattori Falcon 900 di fabbricazione francese, il top dei jet d'affari con 12 poltrone reclinabili.

Prezzo? Intorno ai 40 milioni per esemplare. Il che significa nell'ultimo decennio una budget di circa 380 milioni solo per l'acquisto degli aviogetti destinati al trasporto di Stato. Infine ci sono due vecchi Falcon 50 che si accollano la parte più nobile dell'attività del 31° stormo di Ciampino: i voli per motivi medici e umanitari. Sono pronti a decollare in poche ore per trasportare pazienti e organi destinati ai trapianti: una missione per la quale i piloti sono disposti a qualunque sacrificio. Nel 2009 sono stati impiegati 428 volte, con 1.300 ore dedicate a salvare la vita di tante persone e soprattutto bambini.


Le squadriglie di Piaggio P180 sfuggono a tutti i controlli. L'Aeronautica ne ha 15, di cui una decina impiegati per i voli di Stato. Poi ci sono i quattro della Protezione civile; due ciascuno Marina, Esercito e Finanza; uno per Carabinieri, Polizia, Forestale, Capitaneria e Vigili del Fuoco. Oggi un P180 viene venduto a circa 5 milioni di euro. Bastano? No, perché spesso i politici si fanno scarrozzare anche dai cinque Falcon della Cai, la leggendaria compagnia dei servizi segreti di cui più volte si è annunciata la liquidazione. Ma che riesce sempre a sopravvivere.



L'Espresso





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