Corruzione in Italia: giro d'affari da 60 miliardi di euro


Caselli: «Ogni cittadino paga una tassa annua occulta di mille euro».


«Dati ufficiali della Presidenza del Consiglio dicono che oggi come oggi il prezzo della corruzione in Italia equivale a 60 miliardi di euro: vale a dire che ogni cittadino italiano, neonati compresi, si vede sfilare dalle tasche, senza accorgersene, come tassa occulta vergognosa, 1.000 euro all’anno». Lo ha detto il procuratore di Torino, Giancarlo Caselli, a Scandicci (Firenze), a margine del raduno nazionale dei giovani dell’associazione Libera.
LA CORRUZIONE MINA LA CREDIBILITÀ.«La corruzione oggi è a livelli mastodontici», ha proseguito Caselli, «e può crescere ancora, se non si contrasta in qualche modo. Si tratta di un fenomeno che comporta rischi per la credibilità della nostra economia, per la tenuta della nostra immagine all’estero, per gli investimenti nel nostro paese: chi li vorrebbe fare non li fa perché c’é troppa corruzione».
Il magistrato ha poi spiegato che per combattere meglio il fenomeno esisterebbe «uno strumento, una convenzione, che il nostro paese ha firmato anni fa a Strasburgo, già ratificata da tutti i Paesi europei tranne che da noi: e in questi anni in Italia hanno governato questi e quelli, dunque significa che non stiamo parlando di un problema che riguarda solo una parte politica», ha puntualizzato. Per Caselli «non ratificare questa convenzione significa rinunciare a strumenti di lotta importanti contro la corruzione, perché include anche i casi di corruzione tra privati e prevede la possibilità di confiscare i beni dei corrotti e non solo quelli dei mafiosi, consentendo interventi sulle ricchezze illecitamente accumulate che sono decisivi e temuti da parte di coloro che violano la legge. Tutto ciò si può fare, ed è scritto in questo testo, che noi non abbiamo ancora ratificato. Sul perché questo non accada, di spiegazioni ne trovo davvero poche».





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