Napoli, nuovi roghi e scontri in città Duemila tonnellate di rifiuti non raccolti

Gli abitanti ancora in protesta in città e provincia. L'Asia, che gestisce la nettezza urbana, ha intanto potenziato il servizio. Il sindaco De Magistris: "Non è un'emergenza, se ognuno fa la sua parte, ce la faremo entro martedì". E avvia un progetto di differenziata porta a porta. E' polemica intanto con la Lega


Roghi, cassonetti rovesciati per la strada, persino l’ingresso di una scuola bloccato. Ancora una notte di proteste a Napoli e in provincia per l’emergenza rifiuti. Sono circa 2mila le tonnellatenon raccolte che, dai cassonetti strapieni, si rovesciano per le strade. Oppure a rovesciarli ci pensano i cittadini, bloccando il traffico, per protesta. Eppure l’Asia, che gestisce la nettezza urbana, ha potenziato il servizio e il sindaco Luigi de Magistris si è occupato di rifiuti già nella prima riunione della sua giunta. “Se tutto va come deve andare – ha dichiarato il primo cittadino – Napoli sarà del tutto pulita entro martedì o comunque entro quattro o cinque giorni”. Se tutti faranno la loro parte, sottolinea però.

Nonostante i provvedimenti già presi e progettati, i cittadini di Napoli sono infuriati. Nella notte aPianura, quartiere periferico del capoluogo campano, un gruppo di 200 persone è sceso in strada sparpagliando l’immondizia lungo la carreggiata e ribaltando i cassonetti per impedire la circolazione delle automobili. Stesso copione di Montecalvario, nel centro storico. La calma è stata ristabilita intorno all’alba solo con l’intervento delle forze dell’ordine. “L’Asia lavora su tre turni giornalieri – spiega il neo presidente dell’azienda Raphael Rossi – in pratica 24 ore su 24 per tutta la settimana, ad eccezione della domenica pomeriggio sia sui rifiuti differenziati che su quelli indifferenziati”. E attenzione maggiore è stata data al recupero delle giacenze, si giustifica il presidente, che spiega come per affrontare l’emergenza sia stato previsto un servizio straordinario attivo anche domenica pomeriggio.


All’Asia, inoltre, sono allo studio gli interventi necessari per far seguito alla prima delibera del neosindaco. Che prevede la raccolta differenziata porta a porta, con l’obiettivo di raccolta totale “in sei quartieri della città entro la fine dell’anno”, ha spiegato de Magistris. “In più – ha proseguito – stiamo per partire con l’impianto di compostaggio”. Misure che serviranno a rendere Napoli “autosufficiente”, “qualora ci fossero altre crisi – ha specificato il primo cittadino – e governo e regione non facessero la loro parte”.

Al lavoro è intanto anche il presidente della Provincia Luigi Cesaro che nel pomeriggio ha firmato un’ordinanza contenente l’individuazione di tre siti di trasferenza, con due aree aperte ad Acerra e una a Caivano. Decisione che non è piaciuta agli abitanti di quest’ultimo comune, che hanno accolro il primo camion con i rifiuti cittadini con proteste e scontri con le forze dell’ordine. “L’ordinanza di Cesaro – ha denunciato il sindaco di Caivano, Antonio Falco – ci è cascata addosso come una tegola in testa. Io stesso non sono stato avvisato”. “E lo hanno fatto di sabato – aggiunge – per impedirci di fare ricorso al Tar fino a lunedì”. Si attende, intanto, l’apertura di un tavolo richiesta dallo stesso Falco.

Ma le vie d’uscita dall’emergenza sono anche estraregionali. Definito, ma non ancora ufficializzato, l’accordo tra l’amministrazione provinciale partenopea e le Marche che permetterà alla Campania di conferire 1.500 tonnellate di rifiuti nel pesarese. “E’ stato già tutto definito a suo tempo, al tavolo delle regioni – precisa l’assessore all’ambiente delle Marche – ma adesso bisogna mettersi intorno a un tavolo e ufficializzare gli atti”.

“Tutti si devono assumere leproprie responsabilità – ha ricordato il sindaco – e se ognuno facesse la sua parte non ci sarebbe bisogno dello stato di emergenza”. E’ d’accordo il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, secondo cui “la questione rifiuti è un problema di salute pubblica e non un’emergenza”. Per risolverla, quindi, non servono interventi straordinari, ma “una politica ordinaria e costante”. Un appello che arriva mentre diversi esponenti politici partenopei sono invece impegnati nella polemica con la Lega, che da sempre si oppone al conferimento dei rifiuti napoletani in altre regioni. “Invieremo a Bossi e compagni cartoline di protesta con i paesaggi napoletani rovinati dalla spazzatura che grazie a loro ha di nuovo invaso le strade delle nostre città”. E’ la protesta decisa dal commissario regionale campano dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, e il responsabile cittadino, Vincenzo Peretti. “Su alcuni cumuli di spazzatura in città sono anche apparsi dei cartelli con sopra scritto ‘Ecco la vera Pontida’ – affermano – mentre sotto la statua di Garibaldi è apparso uno striscione che invoca la secessione contro i leghisti”. Manifestazione capeggiata dall’europarlamentare del Pdl-Ppe Enzo Rivellini.



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