il CSM pone in aspettativa il PM che aveva denunciato una setta riconducibile a militari


Il CSM pone in aspettativa per infermità il Pubblico Ministero che aveva denunciato una setta riconducibile ad ambienti militari. 
Il provvedimento:

In questo momento, giovedi 16 Giugno ore 11,00 il PM Paolo Ferraro è al CSM, che ha deliberato la seguente proposta di provvedimento disciplinare:

4 mesi di malattia, e destituzione del magistrato dal servizio.

Sottolineiamo che il PM Paolo Ferraro non ha mai, in vita sua, avuto provvedimenti disciplinari di alcun tipo, mentre ha sempre avuto giudizi di ottimo rendimento, occupandosi di inchieste anche importanti.

La delibera è stata presa nonostante il PM abbia attestati che documentano la sua perfetta salute fisica e mentale, e di statistiche perfette, in assenza dell'espletamento di una perizia.

Il provvedimento preluderebbe a possibili iniziative di altre forze che potrebbero contare sulla sua pronuncia di aspettativa e attivarsi autonomamente.

AGGIORNAMENTO:

Destituzione e 4 mesi di malattia. Questa la decisione, ampiamente annunciata, del CSM, relativamente a Paolo Ferraro. Il provvedimento è una possibile anticipazione di un futuro TSO, come spesso accade in questi casi.

L'accostamento denunce di satanismo - TSO non è casuale. Chi denuncia questo genere di attività, infatti, viene punito per contrappasso, con la classica regola massonica del comminare una pena uguale al peccato commesso. In fondo, chi denuncia attività sataniche o esoteriche denuncia quella che - agli occhi della società - è una forma di follia; ed è un pazzo egli stesso.

Il TSO è quindi la pena più adeguata. Ecco perché si preferisce questa forma di condanna alla eliminazione fisica (ricordo a memoria, ad esempio, che sono stati sottoposti a TSO Mariella Ciulli, la moglie del farmacista di San Casciano, Francesco Calamandrei, quando accusò il marito e il PM Piero Luigi Vigna di essere il livello superiore nei delitti del Mostro di Firenze; o l'uomo che di recente a Cura di Vetralla si è presentato alla stazione dei carabinieri insieme al figlio).

TERZO AGGIORNAMENTO 

Roma, 17 giu – Il Consiglio Superiore della Magistratura – nella seduta di ieri - ha deliberato di collocare in aspettativa per infermità, per quattro mesi, il Pubblico Ministero di Roma Paolo Ferraro. Il provvedimento è stato adottato con una procedura d’urgenza, motivata dalla asserita gravità ed attualità dell’ inidoneità del magistrato «ad adempiere convenientemente ed efficacemente ai doveri del proprio ufficio».
Contro detto provvedimento, avente efficacia immediata, i legali del dottor Ferraro, Mauro Cecchetti e Giorgio Carta, hanno annunciato un ricorso al TAR Lazio, che sarà presentato nei primi giorni della prossima settimana.
«Il procedimento cautelare seguito dal CSM – riferiscono gli avvocati del magistrato – risulta non solo costellato di violazioni delle garanzie difensive, ma addirittura atipico, perché non previsto da alcuna norma, nonché arbitrario, atteso che non risulta fondato su alcuna perizia medica, se non una risalente al 2008 che, peraltro, attestava l’idoneità allo “svolgimento di attività professionali anche complesse”. Il CSM, poi, ha stranamente ritenuto ininfluenti le numerose perizie mediche di parte, private e pubblica, del 2011 - attestanti la specifica idoneità ed anzi qualità intellettuale del magistrato – ed ha ignorato una denuncia analitica e argomentata depositata in atti, che evidenzia fatti gravissimi a suo danno patiti dal 2009 in poi. In definitiva, il CSM ha fondato il provvedimento cautelare sulle dichiarazioni di alcuni colleghi della procura di Roma, con i quali il nostro assistito è notoriamente in contrasto proprio per effetto delle sue denunce».
Il provvedimento del CSM prende le mosse dalle denunce presentate dal dottor Ferraro circa l’esistenza di «una setta satanica massonica esistente in ambito militare» che, secondo la sua prospettazione, potrebbe avere connessioni anche con i fatti di Ascoli Piceno, concernenti l’assassinio di Melania Rea.
Il magistrato ha annunciato che, unitamente ai suoi legali, rivelerà dati, fatti, vicende patite nonché l’anomalia del procedimento cui è sottoposto in una conferenza stampa che si terrà lunedì 20 giugno, alle ore 16,00, presso lo studio dell’avvocato Giorgio Carta a Roma, viale Bruno Buozzi 87.






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