Un bonus alle aziende che assumono al Sud


300 euro mensili per lavoratore per incentivare l’assunzione a tempo indeterminato di lavoratori svantaggiati, che hanno perso il lavoro o di età superiore a 50 anni, nel Mezzogiorno

L’art. 2 del Decreto Sviluppo prevede agevolazioni, sotto forma di Credito d’imposta, per ogni nuovo “lavoratore svantaggiato” assunto a tempo indeterminato dalle aziende ubicate in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna. L’importo di tali agevolazioni sarà pari al 50% dei costi salariali sostenuti nei primi 12 mesi di assunzione per i lavoratore cd. “svantaggiati” o nei primi 24 mesi per quelli “molto svantaggiati” e sarà per ogni lavoratore in proporzione alle ore di lavoro, infatti il bonus è riconosciuto anche per le assunzioni part-time, purché a tempo indeterminato. Ne potranno usufruire tutti i datori di lavoro, organizzati o no in Impresa. Come per le passate edizioni del bonus, bisognerà considerare l'effettivo incremento occupazionale realizzato. Pertanto, il credito di imposta è determinato sulla base della differenza tra il numero dei lavoratori con contratto a tempo indeterminato rilevato in ciascun mese e il numero dei lavoratori con contratto a tempo indeterminato mediamente occupati nei dodici mesi precedenti l'arco temporale di applicazione del beneficio. Solo se tale differenza è maggiore o uguale al numero delle nuove assunzioni effettuate si avrà diritto al bonus per tutti i neoassunti, in caso contrario il beneficio spetterà solo per le unità pari alla differenza calcolata. Di fatto un importante volano per le imprese di nuova costituzione, che potranno a tal fine conteggiare tutti i neoassunti.

In base alla normativa comunitaria, cui la norma fa rinvio, sono “lavoratori svantaggiati” coloro che presentano una delle seguenti condizioni: sono privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi, sono privi di un diploma di scuola media superiore o professionale, hanno più di 50 anni di età, vivono soli con una o più persone a carico, sono occupati in professioni o settori con elevato tasso di disparità uomo-donna, sono membri di una minoranza nazionale. Sono, invece, “molto svantaggiati”, i lavoratori senza lavoro da almeno 24 mesi.

Il bonus assunzioni potrà costare complessivamente 500 milioni di euro, che le imprese potranno utilizzare in compensazione nei prossimi tre anni e mezzo (2011-2014). Si tratta però di una misura a costo zero: la copertura verrà dal Fondo sociale europeo e del Fondo Europeo di sviluppo regionale e in ultima analisi al Fondo per le aree sottoutilizzate (Fas).

GLI EFFETTI
Potenzialmente, secondo un’analisi del Sole24Ore, il nuovo bonus assunzioni al Sud potrebbe produrre un incremento occupazionale nel Mezzogiorno simile a quello del cuneo e dunque pari a 42.300 unità con un costo salariale pari a 817 milioni di euro. Il che, se rapportato alla detassazione del 50% ora riconosciuta per le assunzioni al Sud, potrebbe generare un credito d'imposta per ogni singola assunzione nell'ordine di oltre 9.600 euro annui. Nella quota dei 42.300 potenziali neo-assunti, sempre secondo la relazione tecnica, almeno 11.421 potrebbero essere i cosiddetti lavoratori «molto svantaggiati» tra cui rientrerebbero, secondo la definizione del regolamento Cee 800/08, i lavoratori in cerca di occupazione da oltre 24 mesi. Questi lavoratori potenzialmente interessati al credito d'imposta, secondo la Rgs, sarebbero pari al 50% del rapporto tra le persone in cerca di occupazione da 12 mesi o oltre nel Mezzogiorno rispetto a tutte le persone in cerca di occupazione al Sud, che secondo i dati Istat sarebbe pari al 54 per cento

fonte Sole24Ore



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