Il PdL butta 650mila euro nella spazzatura napoletana

La lettura attenta di questi preventivi svela anche le diverse strategie. I “Liberi” di Lettieri concentrano ben 100 mila euro sui manifesti, poi ne piazzano altri 50 mila sugli stampati e ancora 50 mila di spese generali. Il Pd invece vuole spendere di più sulla presentazione di candidati e programmi (30 mila euro contro i 20 mila di Lettieri) e sugli annunci di dibattiti e conferenze (ben 60 mila euro contro 15 mila). Perfino l’affitto dei locali per manifestazioni costa al Pd 20 mila euro contro i 10 mila dei lettieriani. Una voce quest’ultima, che sembra essere lasciata al partito: il Pdl vi prevede infatti una spesa di 30 mila euro, da affiancare ai 50 mila per manifesti e all’ingentissimo pacchetto da 22 mila euro per le spese postali. Si intravede il modello pubblicitario caro al premier: megacartelloni e opuscoli a casa, rivolti al «consumatore» di politica. Mentre dall’altra parte sembra prevalere l’approccio assembleare, da dibattito, alla conoscenza dei candidati.
Se la classifica assoluta pone poi al quarto posto i 117.300 euro previsti dalla lista civica di Luigi de Magistris, è evidente che lo scontro fra gli schieramenti è impari. L’intero blocco di Morcone non raggiunge la cifra messa in campo dai “Liberi”. E, oltre alla due portaerei già descritte, Lettieri può allineare anche alcune corazzate. Una, a sorpresa, è ancora una sua creatura: i “Giovani in corsa” hanno 55 mila euro da spendere. Altrettanti l’Adc di Francesco Pionati, con buona pace delle polemiche sul capolista rifiutato Achille De Simone.
Persino i 39 mila messi a disposizione dagli scottiani di “Noi Sud” reggono la competizione con tante altre liste. Dalle parti di Morcone, ad esempio, c’è Sel ferma a 30 mila. Se lo schieramento di Morcone supera i 200 mila, l’area di Raimondo Pasquino la sfiora. Qui il grosso è a carico del candidato: la sua lista civica stanzia 65 mila euro mentre l’Api di Rutelli ne prevede 41.800, e i due partiti principali sono dietro, solo 30 mila per l’Udc, 22.500 per Fli. Partiti al palo anche nel quartier generale di de Magistris: Italia dei valori preventiva appena 16.300 euro, la Federazione della sinistra si ferma a 10 mila.
Prova a difendersi, nel metter mani al borsellino, Clemente Mastella. Due liste per lui, ma è chiaramente una gemmazione: i documenti di spesa preventiva presentati sono due fotocopie, l’importo è identico, 30.500 a lista: totale 61 mila. In ogni caso il dato macroscopico è che l’intero fronte Morcone-de Magistris-Pasquino non supera i 600 mila euro, mentre il solo centrodestra di Lettieri veleggia intorno ai 650 mila. Grandezze incommensurabili per chi soldi proprio non ne ha: le Cinque stelle di Roberto Fico vogliono spendere 5000 euro, la “Napoli non si piega” di Giuseppe Marziale stanzia 3000 euro, i comunisti del Pcl affidano al loro Ciro Formisano un borsellino di 205 euro.
Tratto da Repubblica.it
Condividi su Facebook
Commenti