Festival della Felicità: Benigni, battute a raffica sul premier + Video
E' il presidente del Consiglio il bersaglio privilegiato di Roberto Benigni nell'atteso spettacolo al Festival della Felicita' di Pesaro, ma ne ha per tutti il comico toscano nella parte iniziale dello show dedicato all'attualita' politica. Battute a raffica sul premier: dal colloquio con Barack Obama al G8 di Parigi, alle interviste in contemporanea nei tg, ai processi, fino alle donne.
C'e' anche una canzone dedicata a Berlusconi. "Racconta quello che lui ha - spiega Benigni - noi dovremmo capire quello che e"'. Il comico ha anche il tempo di lanciare la volata al candidato sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, prima di immergersi nella lettura del trentatreesimo canto dell'Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri.
Il canto del Conte Ugolino, anche lui "odiato da Berlusconi, perche' primo comunista, in quanto mangiava bambini". "E' un Dante speciale, che non dimenticherete - sottolinea Benigni - Tutti lo conoscete. L'Inferno, che e' il non luogo piu' lontano dalla felicita'. Ma senza conoscere l'infelicita', non si sa neanche cos'e la felicita'. L'inferno e' il buco nero piu' lontano dalla luce, dalla bellezza".
Uno spettacolo, chiuso con una standing ovation, dedicato ai militari italiani feriti in Libano e agli operai della Fincantieri perche' "senza senso della patria e senza lavoro non siamo piu' uomini".
Pronti, via. Benigni punta subito il colloquio tra Obama e Berlusconi, che sembrava "un po' Alberto Sordi" quando tentava di avvicinarsi al presidente Usa, "un po' Vittorio Gassman" nel Sorpasso quando gli metteva la mano sulla spalla.
"Un'attore spettacolare", dice il comico che avvicina la mano all'orecchio e chiama Obama. "Ho un problema con l'audio - racconta al presidente Usa -. Non è che puoi mandare un fonico. Qui c'è una dittatura dei fonici di sinistra. Ho un problema anche con l'idraulico. Pure tu hai un problema? Uno scocciatore? Non ti leva la mano dalla spalla quello lì? A noi sono 17 anni che non ci leva mano di dosso. Tu assecondalo, digli sempre di sì. Presentagli una donna, una giovane, e se ne va subito".
Poi tocca alle amministrative con "il festival della Felicita' che da lunedi' si spostera' a Milano per cinque anni". "Vai Pisapia", incita Benigni, assicurando che "risolvera' il problema del traffico perche' le auto le rubano tutte".
Non potevano mancare i processi del premier, che "durano pochissimo". "L'udienza del processo di Ruby - dice il comico - e' durata 7 minuti, comunque piu' del reato. Il problema e' che non lo beccano mai in flagrante. L'unica sarebbe che si imbrogli. Il giudice dice: 'Lei la notte del 24 maggio ha corrotto Mills' e lui replica: 'non puo' essere, stavo trombando con Ruby".
Non mancano battute sul Pd "non abituato a vincere" e "Fassino che infatti domani torna a votare perche' non ha capito" (era il giorno prima dei ballottaggi, e Fassino ha vinto al primo turno ndr) Sul flop in tv di Vittorio Sgarbi: "la regia era un po' cosi' e cosi' - dice Benigni - anche lui guardava Canale 5. Mi sono alzato e l'audience si e' dimezzata".
E sulle interviste del premier in cinque tg. "Ero a casa e lo vedo su tutti i tg - dice Benigni - Lo vedo anche a 'La prova del cuoco'. Nella sigla del Tg1 al posto della palla della terra c'e' la sua faccia. Poi dico basta, mi giro e c'e' anche al forno a microonde".
Condividi su Facebook
C'e' anche una canzone dedicata a Berlusconi. "Racconta quello che lui ha - spiega Benigni - noi dovremmo capire quello che e"'. Il comico ha anche il tempo di lanciare la volata al candidato sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, prima di immergersi nella lettura del trentatreesimo canto dell'Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri.
Il canto del Conte Ugolino, anche lui "odiato da Berlusconi, perche' primo comunista, in quanto mangiava bambini". "E' un Dante speciale, che non dimenticherete - sottolinea Benigni - Tutti lo conoscete. L'Inferno, che e' il non luogo piu' lontano dalla felicita'. Ma senza conoscere l'infelicita', non si sa neanche cos'e la felicita'. L'inferno e' il buco nero piu' lontano dalla luce, dalla bellezza".
Uno spettacolo, chiuso con una standing ovation, dedicato ai militari italiani feriti in Libano e agli operai della Fincantieri perche' "senza senso della patria e senza lavoro non siamo piu' uomini".
Pronti, via. Benigni punta subito il colloquio tra Obama e Berlusconi, che sembrava "un po' Alberto Sordi" quando tentava di avvicinarsi al presidente Usa, "un po' Vittorio Gassman" nel Sorpasso quando gli metteva la mano sulla spalla.
"Un'attore spettacolare", dice il comico che avvicina la mano all'orecchio e chiama Obama. "Ho un problema con l'audio - racconta al presidente Usa -. Non è che puoi mandare un fonico. Qui c'è una dittatura dei fonici di sinistra. Ho un problema anche con l'idraulico. Pure tu hai un problema? Uno scocciatore? Non ti leva la mano dalla spalla quello lì? A noi sono 17 anni che non ci leva mano di dosso. Tu assecondalo, digli sempre di sì. Presentagli una donna, una giovane, e se ne va subito".
Poi tocca alle amministrative con "il festival della Felicita' che da lunedi' si spostera' a Milano per cinque anni". "Vai Pisapia", incita Benigni, assicurando che "risolvera' il problema del traffico perche' le auto le rubano tutte".
Non potevano mancare i processi del premier, che "durano pochissimo". "L'udienza del processo di Ruby - dice il comico - e' durata 7 minuti, comunque piu' del reato. Il problema e' che non lo beccano mai in flagrante. L'unica sarebbe che si imbrogli. Il giudice dice: 'Lei la notte del 24 maggio ha corrotto Mills' e lui replica: 'non puo' essere, stavo trombando con Ruby".
Non mancano battute sul Pd "non abituato a vincere" e "Fassino che infatti domani torna a votare perche' non ha capito" (era il giorno prima dei ballottaggi, e Fassino ha vinto al primo turno ndr) Sul flop in tv di Vittorio Sgarbi: "la regia era un po' cosi' e cosi' - dice Benigni - anche lui guardava Canale 5. Mi sono alzato e l'audience si e' dimezzata".
E sulle interviste del premier in cinque tg. "Ero a casa e lo vedo su tutti i tg - dice Benigni - Lo vedo anche a 'La prova del cuoco'. Nella sigla del Tg1 al posto della palla della terra c'e' la sua faccia. Poi dico basta, mi giro e c'e' anche al forno a microonde".
da RaiNews24
Condividi su Facebook
Commenti