A livello internazionale l'Italia è sempre meno attrattiva.

Gli investitori globali continuano ad avere molti motivi per puntare su Brasile e Cina, almeno secondo il VCPE, il Global Venture Capital Private Equity 2011 redatto dalla IESE Business School di Barcellona e dalla società di revisione Ernst&Young.

Il rapporto contiene l'indice di attrattività dei paesi e spiega il successo di alcuni paesi in via di sviluppo giustificato da un forte aumento dell'attività economica e dal miglioramento del loro sistema di mercato. Lo studio evidenzia anche alcune interessanti stelle emergenti nelle regioni emergenti come Indonesia, Vietnam, alcuni paesi del Medio Oriente, Marocco, Kenya, Tunisia e Nigeria che dal 2007 al 2011 hanno cambiato radicalmente il loro andamento.

L'obiettivo dell'indice è di informare la comunità degli investitori attraverso l'analisi completa dei dati socio-economici, nonché di fornire uno strumento per i politici che cercano di stimolare l'attività imprenditoriale, la crescita economica, e l'accesso ai finanziamenti per le PMI.

I paesi in cima alla classifica come più attrattivi del 2011 per gli investitori sono, in ordine, Stati Uniti, Regno Unito e Canada che guadagnano il massimo dei voti basati in base a una valutazione basata su sei fattori chiave che incidono sulle attività di Venture Capital e Private Equity: l'attività economica, la profondità del mercato dei capitali, il regime fiscale, la tutela degli investitori e la corporate governance, l'ambiente umano e sociale, la cultura imprenditoriale e le opportunità.


La Svizzera occupa un posto invidiabile in questa classifica, praticamente alla vetta. La Confederazione si staglia al quinto posto dietro Singapore e davanti al Giappone, seconda tra tutti i paesi europei. Solo Svezia, Olanda e Germania rientrano nella top ten rispettivamente all'ottavo, non e decimo posto.

La Francia si mantiene tra i primi venti, quattordicesima; ventiduesima l'Austria seguita immediatamente da Spagna e Irlanda a loro volta sorpassate da paesi come Hong Kong (16), Corea del Sud (17), Malaysia (18) e Cina (20). La nostra vicina Penisola finisce addirittura in 32esima posizione dietro al Portogallo.

Ciò che il report mette bene in evidenza sono gli step di recessione e progresso dei vari stati dal 2007. A cadere in basso sono stati molti paesi dell'Europa occidentale, tra cui l'Irlanda, precipitata di 10 posizioni al 24 posto.

Al contrario sono impressionanti i progressi economici riportati dal Brasile, paese che vince per la sua crescita salendo di 14 gradini al 43esimo posto. I più significativi miglioramenti si sono registrati soprattutto in paesi di medio Oriente e Sud Est asiatico come Indonesia, salita di 11 posizioni in 48esima; stesso livello di incremento per l'Arabia Saudita stanziata più in alto al 25esimo posto.

La Svizzera si è invece dimostrata statica, senza recedere ma senza nemmeno apportare una crescita degna di nota, proprio come Italia, Giappone, Namibia, Slovenia, Svezia, Taiwan e Stati Uniti.

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