Irak, Libia, Veronesi, Testa, ordinaria informazione



(ASCA-AFP) – Baghdad, 12 apr – 

E’ di 6 morti e 12 feriti il bilancio, ancora provvisorio, di una serie di attacchi dinamitardi avvenuti oggi in Iraq. Tra le vittime diversi poliziotti.
Una bomba e’ esplosa alle prime ore dell’alba a sud di Baghdad colpendo un convoglio della polizia impegnato in un’operazione di pattugliamento. Due agenti hanno perso la vita. Il terzo poliziotto e’ morto nella citta’ di Fallujah, a ovest della capitale, sempre per la deflagrazione di un ordigno. Le forze dell’ordine hanno fatto sapere che nei due attacchi sono rimasti feriti almeno 6 agenti.
Altre bombe sono esplose alle porte di Baghdad provocando la morte di un leader di una milizia anti-Al-Qaeda e ferendo altre tre persone.
Due contractor (civili) che lavoravano per l’esercito iracheno sono stati uccisi nella loro casa a ovest di Baghdad colpita dalla dinamite. Feriti nell’attacco altre tre membri della loro famiglia.
Pubblichiamo con disgusto le dichiarazioni di questopersonaggi terribili
LIBIA: AMNESTY, UCCISIONI DA PARTE FORZE GOVERNATIVE SONO CRIMINI GUERRA (Gli assassinii e sterminii degli occidentali che bombardano e armano i  ribelli no?! ndr)
(ASCA) – Roma, 12 apr – Le uccisioni di progionieri da parte delle forze governative in Libia sono crimini di guerra.
E’ la denuncia di Amnesty i cui ricercatori presenti nella Libia orientale hanno rinvenuto le prove di esecuzioni extragiudiziali apparentemente commesse dalle forze del colonnello Gheddafi nella zona di Ajdabiya.”Tutti i responsabili di questi crimini, chi li ha ordinati e consentiti cosi’ come chi li ha eseguiti, devono sapere che saranno chiamati a rispondere del loro operato”, ha detto Malcolm Smart, direttore per il Medio Oriente e l’Africa del Nord di Amnesty International.Inoltre, nel corso delle sei settimane di ricerche in Libia, la delegazione di Amnesty International ha anche ”rinvenuto ampie prove che le forze del colonnello Gheddafi hanno deliberatamente ucciso manifestanti disarmati, hanno lanciato attacchi diretti contro i civili in fuga dai combattimenti e si sono rese responsabili di sparizioni forzate e torture nei confronti dei detenuti”.
NUCLEARE: UMBERTO VERONESI NOMINATO PRESIDENTE DELL’AGENZIA PER LA SICUREZZA Un pò come con Chicco (che nome grazioso!) Testa, imposto a presidente di Lega Ambiente per poi essere imposto a Presidente Enel e assertore del nucleare. Ci sta bene anche la considerazione che le numerose associazioni umanitarie Anglosassoni sono sempre dalla parte degli utili criminali. Vedi l’articolo sopra su Amnesty. La disinformazione imperversa! Ndr

Chicco Testa: «Cara sinistra, sostieni il nucleare. Come Obama»

Chicco Testa, oggi, è favorevole al ritorno dell’Italia al nucleare. Non solo, alle sue tesi ha dedicato un libro nel 2008, diversi articoli di giornale e un blog che si chiama “newclear”. Un’autentica conversione. Di nucleare, si occupava già nel 1987. Solo che sosteneva il referendum abrogativo. Tra il prima e il dopo è stato segretario, poi presidente, di Legambiente, presidente di Enel e deputato nelle file nel Pci. Oggi è managing director della banca di investimento Rothschild Italia, presidente di Telit e di Energie Valsabbia, start up nata tre anni fa attiva nel fotovoltaico. Il resto del tempo lo dedica al blog («controllo gli accessi ogni sera») e all’energia, «autentica passione». La fede politica, però, è sempre la stessa. Testa è ancora un uomo di sinistra, solo che non sopporta il dibattito «da tifo calcistico» e l’approccio «fantascientifico» di alcuni suoi esponenti. Tanto da sposare la politica energetica del centrodestra. Lo incontriamo a margine del Green technologies investment forum (Gtif), organizzato dall’Associazione Iban (Italian Business Angels Network) a Milano.
Con il decreto siglato ieri il governo ha aperto la strada del ritorno al nucleare. Le amministrazioni regionali di centrodestra hanno subito detto «sì, ma altrove». Quello di centro-sinistra semplicemente «no». Dopo le elezioni il clima cambierà?
Certo, le elezioni accentuano i toni e la sindrome nimby. Però stiamo vivendo la peggiore delle situazioni: poteva essere un’occasionie per fare un dibattito serio sulle nostre politiche energetiche, invece è diventato un tema di scontro politico. Si riconduce a una inutile questione di principio ricadendo in vecchi stereotipi. La raccolta differenziata è di sinistra, i termocombustori di destra. I treni di sinistra, le strade di destra. E così il nucleare è di destra. E’ un’enorme sciocchezza.
Altrove le cose stanno diversamente?
L’altro giorno Obama, durante il discorso dello stato dell’Unione, ha parlato della green economy con riferimenti specifici al nucleare. Lo stesso Obama che la sinistra italiana ha eretto a paladino della rivoluzione energetica. Benissimo, ma allora bisogna vedere i contenuti di quanto dice, e cioè: “Stiamo investendo un sacco sulle energie rinnovabili, ma non basta”. Per ridurre dipendenza dal petrolio e impatto sull’effetto serra occorrono anche le centrali nucleari.
Per il 2020 il governo prevede il primo chilowattora di orgine nucleare. E’ un’ipotesi plausibile?
La Svezia è tornata all’atomo, l’Inghilterra ha programmato dieci nuove centrali, la Spagna e la Germania non credo lo abbandoneranno. Non parliamo della Francia. Poi ci sono Cina, India, Stati Uniti, Giappone, Corea, Dubai e Canada. Rimarremo gli unici?
Dunque nel 1987 è stato un errore abbandonare l’atomo…
Sì. Oggi dico sì. Soprattutto spegnere quelle che funzionavano.
Cosa le ha fatto cambiare idea?
Innanzitutto c’è stato un progresso tecnologico importante. Poi l’andamento del prezzo del petrolio e il nostro mix energetico troppo sbilanciato sul gas che importiamo. E non dimentichiamoci l’effetto serra.
La politica energetica del governo punta al 25% di nucleare e 25% di rinnovabili. E’ d’accordo?
Sì, direi di sì.
Scusi, ma lei è ancora di sinistra?
Sì (ride).
Bersani, in un’intervista al nostro quotidiano, ha detto che il nucleare è stato lanciato «in modo scomposto e inattuale» sollevando il tema dello «smaltimento delle scorie» e le «tecnologie vecchie», per giunta straniere, previste.
Guardi quella del leader del Pd, come quella di altri, come Emma Bonino, è una tesi della quale si può discutere. Il problema è quando sento Nichi Vendola che si dice contrario «alle masserie fosforescenti». Dovrei portarlo a vedere le centrali francesi. Sono convinto che il 70% dei dirigenti del Pd la pensa in maniera diversa da come afferma in pubblico.
Torniamo alle scorie…
Mi sembra un falso problema. Ci sono Paesi dove vengono fatte gare pubbliche tra i comuni per aggiudicarsi le scorie. Vengono mantenute in sicurezza con impianti d’avanguardia. Dal ’45 a oggi non ricordo problemi sollevati dalle scorie.
Le tecnologie?
Dimentichiamoci che l’Italia possa realizzare una sua tecnologia: non è più possibile. Si possono però fare accordi con produttori esistenti, come fa Finmeccanica con Westinghouse e Enel con Edf. Non faremo il cuore del reattore, ma ci sono gli acciai speciali, le caldaie e altro che può essere fatto qui.
La conferenza del clima di Copenhagen è stata un fallimento?
Direi di sì e questo è un male sia per le rinnovabili che per il nucleare. Sarà difficile riportare l’ambiente alla centralità politica internazionale. Le faccio un esempio. Uno si prepara per tre anni per scalare l’Everest, poi arriva al campo base e mancano le attrezzature. Decide di salire lo stesso. C’è brutto tempo ed è solo. Torna a casa. Con che animo riproverà l’impresa?






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