I veri problemi dell’Italia, la parola ai lettori


giornalisinistra e1303299836728 I veri problemi dellItalia, la parola ai lettoriDi fronte a Ruby e alle varie riforme della giustizia, i lettori di ddc si indignano. I problemi sono altri: il precariato, ma anche scuola e ricerca
Ruby, Berlusconi e processi vari. E poi le milizie regionali della Lega, il federalismo e la riforma della giustizia. Spesso i giornali dimenticano i veri problemi della gente, anche perché la politica sembra voler sempre cercare di spostare l'attenzione su questioni che poco hanno a che fare con l'interesse degli italiani. Diritto di Critica ha chiesto hai propri lettori di segnalarci le tematiche sulle quali vorrebbero che i giornali si soffermassero di più e che dovrebbero essereal centro dell'agenda politica.
In un periodo di crisi come questo i nostri lettori sono particolarmente sensibili alle questioni legate al mondo del lavoro ed in particolar modo con il precariato. Secondo il nostrosondaggio, tutt'ora in corso, il 45,5% vorrebbe che si trattassero di più queste tematiche. Bepo, Lilith, Elisa F., Roberta P., Simonetta F., Lilly P. sono solo alcuni dei lettori che vorrebbero che la politica risolvesse il precariato. “L'Italia e una repubblica fondata sul lavoro recita la Costituzione ma i disoccupati aumentano, il precariato ha stroncato le aspirazioni di una intera generazione e forse dell'intero Paese, la sicurezza nel lavoro è un optional e infatti gli incidenti aumentano a ritmo vertiginoso, il lavoro nero è una piaga in continua espansione”, scrive Simonetta F. Mentre Roberta P. accusa i politici di aver “distrutto completamente il lato umano che già poco era in voga nel mondo del lavoro. Ora non esiste nemmeno un contratto normale...”.


Altro tema caldo, in parte legato al mondo del lavoro, è quello della ricerca. Marta C. consiglia ai giornalisti di affrontare il tema partendo proprio dalla voce di chi vive la drammatica situazione “da dentro”, come i ricercatori e i cosiddetti cultori della materia. A questo si aggancia anche il problema della mancanza di meritocrazia in questo Paese. Vedere, in campo universitario e non solo, andare avanti i figli di soliti noti non fa altro che produrre rabbia. “Vogliamo parlare di meritocrazia? Ma i componenti la maggioranza non sanno nemmeno cosa sia, oppure l'hanno confusa con tette, gambe, culi frammisti ad una laurea cepu e all'esser figlio di...”, ci scrive Marinella Z.
Anche la scuola è al centro delle preoccupazioni dei nostri lettori. “È la cultura che fa di un paese una società più solida e responsabile”, sostiene Roberta P. Il problema sembra quindi la scarsa qualità della scuola pubblica: “Non fa formazione e non inserisce né prepara i giovani al mondo del lavoro”, ci scrive Lidith. Ma non si tratta solo di un problema di formazione. “Il senso civico si insegna ancora nelle scuole?”, si chiede Franca D'A. “In strada i pedoni sono diventati birilli, le strisce non si rispettano tanto vigili non se ne vedono e noi siamo in balia dei prepotenti e maleducati”; l'imbarbarimento della società. “Stiamo diventandointolleranti e cattivi”, scrive Roberta P.
Non mancano mail che sottolineano la situazione difficile in cui versa la Sanità nazionale. “Al sud si entra malati e si esce morti...e andare a curarsi al nord costa e non tutti possono permetterselo”, spiega Lilith. E sempre sui costi della Sanità insiste Roberta P.: “Stiamo pagando, per ogni cosa paghiamo e siamo trattati come numeri, senza umanità”.
Per alcuni uno dei problemi dell'Italia è Berlusconi e il berlusconismo. “Questo è il problema numero uno: sotto-cultura radicata per la quale si può agire fuorilegge e/o con servilismo, per raggiungere i propri interessi, salvo poi tacciare di moralismo e persecuzione chi voglia agire secondo coscienza e legge”, ci scrive Doriana F. “Il governo si è dimenticato di governare a favore della comunità. Leggi e decreti legge varati o presentati sempre nell'interesse di pochi o di uno solo”, sostiene Marinella F.
Nyo Mercury sottolinea come sia fondamentale prima di tutto sconfiggere la mafia e cercare “di fare una rivoluzione perlomeno culturale”. Mentre Luciano L. se la prende con gli enti sovranazionali: “Nessun problema si potrà veramente risolvere se prima la Nazione Italia non si libera di quegli enti che ne hanno svuotato la sovranità e pregiudicato il futuro dei cittadini senza essere stati eletti da nessuno, come la Banca Europea, Commissione Europea, F.M.I., grandi Banche, Goldman Sachs, gruppo Bildberg”.
“Il Paese ha un unico problema - ci scrive Pietro R. - Il problema è che "dorme". Non sarà certo una nuova politica a cambiare le cose, siamo noi che dobbiamo cambiare, dobbiamo svegliarci da questo torpore,dobbiamo rinascere”.






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