Generale Usa rivela: "strage dell'11 Settembre prevista in una esercitazione"
Alla vigilia dell’11 Settembre, il Pentagono stava progettando un’esercitazione basata su uno scenario allora inedito: un aereo che si schianta sulle Torri Gemelle. Lo rivela il generale Peter Chiarelli, allora responsabile dell’area “operazioni, reattività e mobilitazione” di fronte a eventi straordinari, con possibili stragi di massa. L’alto ufficiale, racconta “Shoestring 9/11”, fu trasferito in quel reparto un mese prima della catastrofe. E i preparativi per l’esercitazione furono messi a punto esattamente una settimana prima dell’attentato del secolo, per il quale fu poi accusato Bin Laden e furono scatenate due guerre, in Afghanistan e in Iraq. La notizia si aggiunge all’impressionante casistica sull’11 Settembre, che il grande pubblico continua ad ignorare o trascurare.
Un caso clamoroso: i nuovi documenti che ora emergono, rileva Pino Cabras di “Megachip”, «dimostrano una volta di più che quasi tutti i gangli del
sistema securitario e militare erano segnati da eventi speciali che ricalcavano in anticipo i contorni dell’evento 11/9». La domanda centrale è sempre la stessa: perché una seria chiave d’indagine sull’11 Settembre consiste sempre nelle numerose esercitazioni, nei tanti casi di “war games” e simulazioni portate avanti da ogni sorta di apparato militare, d’intelligence e di sicurezza, con scenari che interferivano o coincidevano con gli imminenti attentati? La risposta che si danno i cosiddetti “complottisti” è nota: alcuni settori strategici della sicurezza americana – a insaputa del Congresso, dei media, della magistratura, di buona parte del governo federale e persino dei vertici della Cia – erano perfettamente al corrente dell’attentato che si stava preparando.
![generale Peter Chiarelli generale Peter Chiarelli](http://libreidee.org/prova/wp-content/uploads/2011/03/generale-Peter-Chiarelli.jpg)
L’attacco alle Torri? Una specie di golpe, ordito nell’ombra da un “super-clan”: «Spettacolare strategia della tensione, in mondovisione». Il sospetto è alimentato dagli indizi oscuri che si stanno affollando sull’11 Settembre: smagliature che, quantomeno, rivelano depistaggi e inquinamenti delle varie versioni ufficiali. E non manca il movente: serviva un nuovo nemico globale, un alibi solido per ri-militarizzare il pianeta e presidiare con le armi le aree-chiave, fornitrici di risorse energetiche. Caduta l’Unione Sovietica e finita la pax nucleare dei missili, il mondo non ha più avuto tregua: Balcani, Somalia, Ruanda, Iraq, Cecenia,Afghanistan, Georgia e Ossezia del Sud, senza trascurare le tensioni con l’Iran e la Corea del Nord, la guerra in Libano, il massacro dei palestinesi di Gaza. E ora la Libia, e domani – si teme – una guerra senza precedenti, se dovesse implodere il regime siriano di Assad, coinvolgendo Iran, Turchia, Iraq e Arabia Saudita, mentre il
Maghreb e il Medio Oriente sono infiammati dalla rivolta contro le dittature petrolifere.
![guerra guerra](http://libreidee.org/prova/wp-content/uploads/2011/03/guerra.jpg)
La Terza Guerra Mondiale non è mai stata così vicina, avvertono analisti come Michel Chossudovsky, e tutto – a ben vedere – è cominciato proprio l’11 Settembre, quando il mondo, “orfano” della potenza sovietica, è diventato improvvisamente asimmetrico, osservando nel frattempo l’ascesa vertiginosa della Cina che inquieta l’Occidente, i suoi sfrenati consumi e il suo debito che mette alle corde le protezioni sociali del welfare. Gli Usa, ripete Giulietto Chiesa, avevano fiutato la crisi epocale in arrivo: la destra statunitense che firmò il manifesto del Nuovo Secolo Americano – Bush e la Rice, Wolfowitz, Rumsfeld, Dick Cheney: le maschere della “guerra infinita” – l’aveva detto chiaro: pronti a impiegare ogni mezzo, pur di non mettere in discussione l’american way of life e lo stile di vita degli States, il paese più indebitato del mondo.
L’urto planetario della crisi è finito tutto sulle spalle del nuovo presidente, Barack Obama, che ha provato a riscrivere in modo multilaterale il riflesso planetario dell’emergenza, cancellando – almeno a parole – dieci anni di lessico bellicoso, scontri di civiltà e spettacolari menzogne su inesistenti armi di distruzione di massa. Oggi, l’unico rimasto a evocare il fantasma di Bin Laden è Muhammar Gheddafi dal suo bunker di Tripoli, ma nessuno – tantomeno la Casa Bianca – sembra più in grado di controllare l’orologio di un mondo che si è messo a correre, sparigliando tutte le carte. Oltre gli slogan della politica, il quadro è condizionato da fattori drammatici: il picco delpetrolio è stato raggiunto, il surriscaldamento terrestre sposterà milioni
di affamati verso nord, il capitalismofinanziario è in bancarotta e il dramma di Fukushima dimostra che non ci sono più certezze energetiche.
![11 settembre 11 settembre](http://libreidee.org/prova/wp-content/uploads/2011/03/11-settembre.jpg)
Se l’11 Settembre ha inaugurato una nuova era di instabilità mondiale, «la vera storia dell’attentato alle Torri non la conosceremo mai», ripeteGiulietto Chiesa, mentre continuano impietosamente a trapelare nuovi dettagli, destinati a indebolire la versione ufficiale. L’ultimo è decisamente clamoroso: il generale Peter Chiarelli ha dichiarato che la sua struttura, creata per fronteggiare emergenze di massa, doveva gestire un’esercitazione a Manhattan il 17 settembre 2001. Il suo Crisis Action Team avrebbe dovuto intervenire per simulare il salvataggio di migliaia di persone: quelle che, per l’appunto, sarebbero precipitate nel panico nel caso di un attacco terroristico scatenato da aerei-kamikaze lanciati contro il World Trade Center, cioè lo scenario apocalittico che secondo Bush nessuno si sarebbe mai potuto aspettare.
Il generale, precisa “Shoestring 9/11”, in realtà non ha specificato quale tipo di velivolo si fosse immaginato che colpisse il Wtc nello scenario dell’esercitazione, né ha detto se si trattava di un aereo dirottato o di uno che si schiantava sulle Torri accidentalmente. «Ma quel che dimostra il suo resoconto è che, nei giorni prima che si verificassero gli attentati terroristici a New York e al Pentagono, un’esercitazione militare era stata pianificata prevedendo che avesse luogo meno di una settimana dopo l’11 Settembre, con uno scenario che era identico – o almeno molto simile – a quanto è successo a New York». In attesa di ulteriori indagini, sono tuttavia «esili» le possibilità che «ciò sia dovuto al caso e che sia senza correlazioni con quanto è accaduto l’11 Settembre»
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