Ex vescovo pedofilo chiede asilo al Vaticano per sfuggire alla rabbia della gente


Impaurito dalla reazione dei cittadini che sono andati a cercarlo, il prete ha riparato nel’ambasciata della santa sede a Bruxelles
Inseguito dall’indignazione popolare per gli atti di pedofilia dei quali fu protagonista, l’ex vescovo di Bruges, Roger Vangheluwe, ha chiesto asilo diplomatico riparando nell’ambasciata della Santa Sede a Bruxelles.
Il suo nome non era stato dimenticato dall’opinione pubblica, che si attendeva di vederlo processato per quanto compiuto sui bambini circa trent’anni fa e svelato ad aprile dello scorso anno. Quando si e’ saputo che i reati sono stati prescritti, la voce della rabbia popolare si e’ fatta sentire fin dentro le stanze della remota abbazia nelle Fiandre in cui l’anziano prete, 74 anni, si era ritirato dopo aver confessato almeno un abuso ed essersi dimesso dall’incarico. Il caso di Vangheluwe fu uno di quelli sollevati dalla commissione d’inchiesta voluta dal Vaticano e presieduta dallo psichiatra per l’infanzia Peter Adriaenssens. Il rapporto della Commissione fa luce su almeno 450 casi di pedofilia nella chiesa, avvenuti tra il 1960 e il 1985.
Tredici delle vittime degli atti sessuali, sottolinea il rapporto, si suicidarono. L’ex vescovo avrebbe poi lasciato il Belgio su ordine della Congregazione vaticana per la dottrina della fede. Lo rende noto la nunziatura vaticana a Bruxelles in un comunicato. ‘La Congregazione – si legge in un comunicato – ha deciso che, anche se gli abusi sessuali commessi su suo nipote sono prescritti secondo il Diritto canonico, mons. Vangheluwe deve lasciare il Belgio e iniziare un periodo di cura spirituale e psicologica’. Il vescovo, dopo le sue dimissioni, ha vissuto in vari luoghi, senza un indirizzo fisso, e – informa il comunicato – ‘ha gia’ lasciato il Paese’.
L’ex Vescovo aveva confessato i suoi abusi anche in una lettera pubblica:


Quando ero ancora un semplice sacerdote e per un certo tempo all’inizio del mio episcopato, ho abusato sessualmente di un giovane dell’ambiente a me vicino. La vittima ne è ancora segnata. Nel corso degli ultimi decenni, ho più volte riconosciuto la mia colpa nei suoi confronti, come nei confronti della sua famiglia, e ho domandato perdono. Ma questo non lo ha pacificato. E neppure io lo sono.

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Commenti

Anonimo ha detto…
Certo è che se il Vaticano da asilo a questo escremento è pure Lui complice.Altro che cura psicologica questo essere va IMPALATO-

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