“Dieci anni per ricostruire L’Aquila”

La posizione tenuta dall'Esecutivo è comunque chiara: la prima parte dell'emergenza è stata gestita dal Governo, la seconda - quindi quella in cui si stanno verificando i ritardi - è competenza degli enti locali. Secondo Letta, in particolare, Guido Bertolaso è stato "l'angelo dell'emergenza" e tutte le inchieste sulla "cricca" si sono "totalmente sgonfiate". Unico neo, - secondo il governatore dell'Abruzzo - i piani per la ricostruzione delle città (57 in tutto), primo tra tutti quello per L'Aquila: "Il comune si affretti - ha detto Chiodi - se fossi stato il sindaco della città avrei coinvolto i massimi esperti mondiali per metterlo a punto. I cittadini devono sapere cosa avverrà nei prossimi dieci anni, quali sono i destini delle loro città. Il Governo - ha aggiunto - ha fatto tutto quello che doveva". In ultima analisi, dunque, i ritardi sarebbero da attribuirsi al sindaco Cialente. "Ora - ha aggiunto Chiodi - la partita spetta alla comunità aquilana e ai sindaci, spero che ognuno voglia alimentare la speranza, non la disperazione, come è stato fatto per qualche tempo all'Aquila". Gli aquilani, insomma, adesso sono davvero soli: si rimbocchino le maniche, questo sembra essere il messaggio.
Una nota di colore: il sottosegretario Letta ha stigmatizzato quanto avvenuto durante la trasmissione Forum, condotta da Rita dalla Chiesa, in cui una falsa terremotata ha dichiarato che all'Aquila la situazione era notevolmente migliorata. Si è trattato di "un episodio - ha detto Letta - deplorevole e marginale".
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