Berlusconi parla a ruota libera, ecco i suoi giudizi sulla situazione

"Il Berlusconismo non è al tramonto": lo ha affermato il presidente del Consiglio, capolista a Milano per il Pdl in appoggio a Letizia Moratti, durante la convention al Teatro Nuovo per presentare la candidatura del sindaco del capoluogo lombardo alle prossime amministrative. "Il berlusconismo non è al tramonto, a Milano supereremo i 53 mila voti delle ultime elezioni. Noi abbiamo introdotto una nuova moralità in politica  che è quella di mantenere gli impegni assunti con gli elettori", ha aggiunto.

"Sono milanese". "Milano è l'unica metropoli che ha fatto il contrario rispetto alle altre: non ha aumentato le tasse".

La famiglia. "Continuo ad amare la famiglia così tanto che - contrariamente a quel che dice Bersani - me ne sono fatte due".  le sue due famiglie gli hanno "dato grandi soddisfazioni: ho cinque figli uno più bravo dell'altro e anche cinque nipoti. Ne mancano sei e poi posso rinnovare la squadra del Milan".

Mondadori. "Ho evitato che la tessera numero 1 del Pd, Carlo De Benedetti, si impadronisse della Mondadori". E ha anche parlato del Corriere della Sera. Berlusconi ha detto di avere sentito Angelo Rizzoli è di essere stato autorizzato da lui ad utilizzare il suo "caso personale per dimostrare quello che succede".


"Rizzoli era proprietario del Corriere, un giornale moderato, e la sinistra voleva farlo proprio". Così sono arrivate le accuse "per Angelo che ha avuto un anno di carcere ed è espropriato dei propri beni". Così il Corriere "è stato consegnato agli amici della sinistra". "Dopo 26 anni - ha concluso Berlusconi - è stato assolto da tutte le accuse ed è incensurato. Questa è una storia milanese, paradigmatica di quello che succede".

La magistratura. Non è mancato, subito, l'attacco durissimo alla magistratura: "In questa città, i giudici hanno fatto fuori 5 partiti democratici". E poi ha lanciato un vero e proprio "avviso" alle procure: "Non mi farete fuori. Ho maggioranza in Parlamento e andremo avanti. I giudici lo sappiano: la riforma della Giustizia ci sarà anche se dovessero mettermi fuori combattimento". Berlusconi ha confermato anche oggi che la riforma della giustizia "non solo è indispensabile ma urgente". Il premier ha sottolineato il "pactum sceleris" che, secondo lui, c'è tra Fini e i giudici "eversivi". "Un giudice mi ha raccontato tutto: Fini aveva stretto un 'pactum sceleris' con i giudici. 'Voi mi proteggete e perseguite Berlusconi e finché sarò presidente della Camera non ci sarà nessuna riforma che vi dispiaccia. Finito Berlusconi faremo le riforme che vi piacciono". E successivamente ha attaccato, ancora, la Corte Costituzionale: "Non è più un organo di garanzia, è in mano alla sinistra ed è diventato un organo politico". "La Corte Costituzionale ha abrogato il Lodo Schifani, il Lodo Alfano e poi il legittimo impedimento. In questo modo il presidente del Consiglio è stato dato in pasto ai pm di sinistra".

Immediata replica di Fini. Immediata e durissima la replica del leader del Fli, Gianfranco Fini, alle parole di Berlusconi: "Lo sfido a dimostrare l'esistenza di quello che lui chiama patto scellerato tra me e i Pm. Dica il nome del magistrato che glielo avrebbe detto, e fornisca le prove a sostegno delle sue parole: se non risponderà, cosa di cui sono certo, gli italiani avranno la prova che non sa cosa significhi la parola vergogna. Le sue sono solo menzogne, un'escalation intollerabile di menzogne".

L'immunità parlamentare
. Il premier ha poi affrontato un altro tema: "L'abrogazione dell'immunità parlamentare è stato un errore gravissimo", ha aggiunto. "Forse è stato l'errore più grave delle precedenti maggioranze".

Riforma della giustizia. "Faremo la riforma della giustizia - ha sottolineato Berlusconi - per cancellare le cellule rosse tra i Pm. Questa riforma è ora possibile grazie all'uscita di Fini dalla maggioranza". "Tutti i miei processi si basano su fatti inconsistenti".  Lapsus del presidente del Consiglio, ricordando che per 30 anni da imprenditore non è stato accusato di nulla "e poi - ha aggiunto - sono diventato peggio di Al Capone". Berlusconi ha parlato delle oltre 2.100 udienze che lo hanno riguardato "a cui qualche volta - ha spiegato - ho partecipato. E dove c'erano sempre i miei giudici pagati ovviamente da me". Percepito il lieve imbarazzo del pubblico si è corretto dicendo "i miei avvocati. Adesso diranno - ha aggiunto - che c'è stato un lapsus freudiano di Berlusconi".

Silvio Berlusconi è tornato a caldeggiare le leggi che permettono al presidente del Consiglio di difendersi dal punto di vista legale una volta che ha finito di "occuparsi a tempo pieno degli interessi del Paese". Ha criticato il fatto che queste leggi siano state bocciate da "questa Corte costituzionale". "Il presidente - ha detto fra gli applausi - è stato dato in pasto ai pm della sinistra, soprattutto a quelli della Procura di Milano". "Una decina di volte su 26 - ha aggiunto - sono stato assolto con formula pienissima, le altre archiviato perchè per fortuna la maggioranza dei giudici compie con onestà il proprio dovere".

Intercettazioni. E di nuovo sulle intercettazioni: "A Milano non ci sono più i negozi di una volta, non c'è più quello dove si compravano le meringhe per la mamma, ora c'è un negozio della Tim ma io non ci vado perchè al presidente del Consiglio è vietato avere il telefonino perchè sono controllato da tutte le procure d'Italia. Sono tornato a scrivere le lettere d'amore".  "Le intercettazioni sono immonde, non da stato libero. I cittadini sono controllati, anche per questo va fatta la riforma".

La spallata della sinistra. Quelle di Milano e in generale le amministrative, questa volta - ha detto il premier - sono politiche, bisogna che ci sia una grande affermazione al primo turno per rafforzare il governo nazionale. La sinistra proverà a fare una nuova spallata, ma non ci riusciranno come non ci sono riusciti il 14 dicembre e nelle altre occasioni. "La sinistra ha tentato, tenta e tenterà una nuova eversione cercando di dare una spallata  al governo eletto dagli italiani come hanno tentato di fare con la diaspore di Fini cercando di farci perdere la maggioranza contro il voto degli italiani. Ci hanno provato il 14 dicembre, gli è andata male, ma per fortuna alcuni deputati che venivano dalla società civili dopo aver conosciuto i sistemi comunisti hanno deciso di dare alla terza gamba della maggioranza dandoci una nuova maggioranza più esile nei numeri ma più coesa".

Riforme costituzionali. Silvio Berlusconi rilancia le riforme della giustizia, dell'architettura istituzionale e tributaria. Ha usato l'ironia Silvio Berlusconi nel suo intervento per ripetere che serve la riforma costituzionale perchè adesso il potere è diviso fra Camere, Consulta e Presidente della Repubblica. "Quando dicono che sono l'uomo più potente d'Italia - ha spiegato il presidente del Consiglio - dicono una bugia, a meno che non si riferiscono ad altre potenze...tutto ciò che vi passa per la mente corrisponde al vero".

Le contestazioni. Contestazioni da un lato, acclamazioni dall'altro. L'uscita del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, dal Teatro Nuovo di Milano è stata accompagnata e accolta da urla e slogan di colore opposto. Contrapposizioni tra sostenitori e detrattori del premier. Cartelli con scritto "Libero fischio in libero Stato", "Tutti a casa" sono stati sottolineati dall'evocazione di "Libertà" e dal grido "vergogna", mentre altri acclamavano "Silvio, Silvio".

Le reazioni. "Quando Berlusconi dice che l'Anm avrebbe firmato accordo con Fini dice una bugia, una grave calunnia. Inviterei il presidente del Consiglio a fare nomi e a farci vedere il documento documento di cui parla". Lo ha detto il segretario dell'Anm Giuseppe Cascini nel corso della trasmissione "In mezz'ora",  che ha parlato di un "metodo di avvelenare le acque".  Cascini ha definito uno "scempio istituzionale" il fatto che si facciano leggi "per determinare effetti su singoli processi". "L'anomalia più grave è il fatto che si assista a questo spettacolo, uno scempio delle istituzioni senza che si reagisca", ha detto Cascini. "Si sente l'opposizione protestare, ma non si vede da chi ha responsabilità istituzionali all'interno del centrodestra la sensibilità di dire oltre questo limite non si puo' andare", ha spiegato. "Penso al ministro della Giustizia, degli Interni, degli Esteri, sono ministri che hanno anche cariche istituzionali importanti perchè hanno la responsabilità del funzionamento degli uffici giudiziari, dei corpi di polizia. Chi ha queste responsabilità non dice nulla sulle  espressioni del presidente del Consiglio e ciò è particolarmente grave e preoccupante, e ci dice del degrado delle istituzioni", ha concluso.
Dal canto suo, Antonio Di Pietro, leader dell'Idv, ha annunciato un esposto contro il presidente del Consiglio per le sue dichiarazioni "calunniose nei confronti della magistratura".

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