La mafia dell'est trova casa in Veneto
Il Veneto è terra di possibile conquista da parte delle mafie, a cominciare dalla 'Ndrangheta calabrese, con un crescente traffico transnazionale di droga e armi da guerra che giungono dall'Est Europa. E' quanto emerge dalla relazione della Direzione nazionale antimafia resa nota oggi a Roma
La droga, in costante aumento in Veneto, è oggetto, secondo i dati relativi al Distretto giudiziario, di notevole contrasto ed assume caratteristiche tali che hanno portato a rilevare "segnali d'allarme" con attenzioni su persone che "per la storia criminale sono inquadrabili in area mafiosa e, più specificatamente, 'Ndranghetistica''.
Dai dati di Distretto emerge che alla droga, in "quantità considerevoli e di più tipi", si associa il traffico di armi "in gran numero, tutte quasi sempre da guerra e di particolare micidialità, provenienti da arsenali militari dell'Est europeo". Armi che sono "accompagnate da un non meno allarmante corredo di sostanze esplodenti, sia sfuse ma accessoriate con detonatori, che confezionate in bombe e mine antiuomo". Dal punto di vista geografico per il Distretto è "da ritenere che il territorio veneto, ed in particolare quello ricompreso nei territori delle province di Verona, Padova e in parte Venezia, si stia trasformando". Sul fronte delle armi, la Dda di Venezia ha trattato due procedimenti penali "che possono senz'altro ritenersi i più significativi trattati". "L'indagine, nata per investigare sulle attività economiche di calabresi in territorio veneto ha visto col tempo allargarsi i suoi orizzonti sui traffici di narcotici ed, ora, anche di armi".
Condividi su Facebook La droga, in costante aumento in Veneto, è oggetto, secondo i dati relativi al Distretto giudiziario, di notevole contrasto ed assume caratteristiche tali che hanno portato a rilevare "segnali d'allarme" con attenzioni su persone che "per la storia criminale sono inquadrabili in area mafiosa e, più specificatamente, 'Ndranghetistica''.
Dai dati di Distretto emerge che alla droga, in "quantità considerevoli e di più tipi", si associa il traffico di armi "in gran numero, tutte quasi sempre da guerra e di particolare micidialità, provenienti da arsenali militari dell'Est europeo". Armi che sono "accompagnate da un non meno allarmante corredo di sostanze esplodenti, sia sfuse ma accessoriate con detonatori, che confezionate in bombe e mine antiuomo". Dal punto di vista geografico per il Distretto è "da ritenere che il territorio veneto, ed in particolare quello ricompreso nei territori delle province di Verona, Padova e in parte Venezia, si stia trasformando". Sul fronte delle armi, la Dda di Venezia ha trattato due procedimenti penali "che possono senz'altro ritenersi i più significativi trattati". "L'indagine, nata per investigare sulle attività economiche di calabresi in territorio veneto ha visto col tempo allargarsi i suoi orizzonti sui traffici di narcotici ed, ora, anche di armi".
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