Intervista a Hideki Ban, leader del movimento antinucleare giapponese


Hideyuki Ban è un attivista del movimento antinucleare giapponese, leader del Citizen's Nuclear Information Center (Cnic). Domenica, in una conferenza stampa, ha sostenuto che nonostante le rassicurazioni del suo governo e della Tokyo Electric Power Company (Tepco), è necessario monitorare costantemente l'area attorno la centrale di Fukushima e aggiornare la popolazione con trasparenza. Il Cnic sostiene infatti che, in passato, i dati forniti dalla stessa Tepco e relativi ai livelli di radiazioni uscite da alcune centrali, erano falsi.
PeaceReporter l'ha raggiunto telefonicamente.
Che cosa sta succedendo in questo momento nella centrale di Fukushima?

Adesso il problema si è esteso a tre reattori, ci sono state esplosioni nel reattore numero uno e nel numero tre. La fusione del nucleo è di fatto già parzialmente iniziata. Se - nel peggiore dei casi - si dovesse arrivare a una fusione completa, l'intera centrale potrebbe esplodere. La situazione che si verrebbe a creare in questo modo sarebbe molto simile a quella di Chernobyl.

E che cosa accadrebbe allora?

Se dovesse verificarsi un'esplosione nelle attuali condizioni, il territorio colpito potrebbe essere immenso, fino a 100-200 chilometri quadrati. In questo momento si stanno facendo grandi sforzi per impedire che questo accada, ma nel peggiore dei casi l'area colpita sarebbe veramente immensa, tanto da creare una situazione di emergenza persino nell'area urbana di Tokyo.

Che cosa risponde a coloro che dicono che il caso di Fukushima è isolato, e che il sistema di sicurezza delle altre centrali ha funzionato perfettamente? 

Chi dice che il sistema di sicurezza delle centrali ha funzionato a dovere racconta bugie. Se vi fosse un fondamento a queste parole non ci troveremmo di fronte ad uno scenario - documentato da tutti i media - in cui una fusione del nucleo è di fatto avvenuta. Per questo non si può assolutamente dire che il sistema abbia funzionato secondo i piani. Anche se altre centrali hanno continuato regolarmente la propria attività, la popolazione si trova adesso a vivere in condizione di forte insicurezza dal momento che non sa quando e dove colpirà il prossimo incidente.

Ritiene che le notizie provenienti da Fukushima siano attendibili?

Non credo che il governo stia deliberatamente mentendo sulla situazione. Diciamo che, nonostante la situazione di forte confusione, le notizie diffuse finora sono corrette. Credo tuttavia che vi sia forte incertezza sullo sviluppo dell'attuale situazione.

Che significato ha secondo lei questo incidente per il mercato energetico giapponese?

Noi ci stiamo impegnando affinché vi sia un radicale ripensamento riguardo alle fonti energetiche. Si tratta di bloccare la produzione di energia nucleare e promuovere invece fonti di energia naturale come il settore fotovoltaico. Con un incidente di questa portata è assai probabile (ed è anche la nostra speranza) che la stretta dipendenza del Giappone dall'energia atomica abbia fine.

Cnic intende manifestare pubblicamente dopo quanto avvenuto a Fukushima?

Ci stiamo organizzando per attivare una serie di azioni di protesta. Adesso, a pochi giorni da una catastrofe così vasta come quella causata dallo Tsunami, non riteniamo che sia tuttavia il momento per scendere in piazza.

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