Il "terrorismo" della Lega


"MARONI LANCIA L'ALLARME TERRORISMO": apre così, in maiuscolo e con caratteri cubitali la Padania di oggi, dando grande enfasi alla possibilità che tra i migliaia di clandestini che stanno sbarcando in questi giorni nelle nostre coste possono celarsi dei terroristi. Il fatto che partecipare a un conflitto contro la Libia esponga maggiormente alla possibilità di attentati terroristici e ritorsioni è sicuramente una realtà da valutare, in quanto nel paese di Gheddafi si annidano presumibilmente cellule terroristiche che potrebbero colpire un "paese aggressore": tuttavia appare decisamente improbabile che eventuali terroristi si affidino alle "carrette del mare"...

Il Ministro degli Interni Maroni, nel suo discorso di ieri non ha utilizzato toni allarmistici da meritare la "prima pagina" di un quotidiano: il risalto conferito alla questione da "La Padania" sembra esagerato e fuori luogo: non a caso, la notizia sugli altri quotidiani, ha avuto ben poco risalto, e se il rischio terrorismo è un'ipotesi fondata e da valutare, appare ridicolo volerlo legare a doppio filo ai clandestini: gli sventurati che arrivano dal mare vengono immediatamente presi in consegna dalle autorità, non possono circolare liberamente sul territorio, e certamente non possono portare con sé armi di nessun tipo: non sembra molto conveniente, oltre al fatto che le organizzazioni terroristiche dispongono di mezzi e ingenti risorse finanziarie. I rischi sono ben altri, infatti le misure di sicurezza assunte dal governo - un atto dovuto - riguardano principalmente ambasciate e obbiettivi sensibili.

Niente da dire, lo ribadiamo, sull'ineccepibile discorso di Maroni, opportuno ed equilibrato. Per quanto riguarda invece, l'organo di stampa leghista, ci chiediamo quale sia il motivo di cotanto allarmismo. Se quei "toni" fossero stati utilizzati da una rivista scandalistica, avremmo pensato all'esigenza di fare "sensazionalismo" tipica dei giornali di gossip, che mirano a vendere qualche copia in più: ma nel caso de "La Padania", un quotidiano di partito, praticamente riservato ai sostenitori leghisti, i motivi sembrano ben altri: che ci sia la volontà di alimentare paure, per esempio?

La sentenza la lasciamo a voi!

Sempre in questi giorni, non ho apprezzato le dichiarazioni di alcuni leghisti, che parlano di fermare gli sbarchi, nonostante in questo periodo sono dovuti alla guerra e ai gravi disordini registrati in Maghreb. Premetto che non sono di quelli che difendono a spada tratta gli immigrati, anzi, personalmente, sono convinto che i flussi migratori vadano senza dubbio controllati e limitati, e credo anche che la clandestinità che crea degrado, vada contrastata in maniera decisa. Quando il governo varò i respingimenti, non ero contrario per i respingimenti "di per se", che dobbiamo riconoscere risultarono un buon deterrente, riducendo gli arrivi dal mare, e di conseguenza le tragedie collegate. (tuttavia erano aumentati gli ingressi via-terra, vedi l'articolo il governo tace ma gli sbarchi continuano, del 6 Novembre 2010) Ero contrario ai respingimenti effettuati con le modalità stabilite dal governo: che consegnava i clandestini - anche di altre nazionalità - alla Libia, guidata da quel Gheddafi che improvvisamente tutti si sono accorti esser un dittatore, che li  "accoglieva" (dire accoglieva è satira) in veri e propri lager senza il minimo rispetto dei diritti umani.

Secondo i dati snocciolati ieri dal viminale, il numero dei clandestini sbarcati in Italia in questi giorni, si attesta a 14.918 unità, e qualche barcone, non ce l'ha fatta ad arrivare. A Lampedusa attualmente ne sono ospitati 5.400, la situazione è senza dubbio critica: il governo dovrebbe battere il pugno sul tavolo dell'Unione Europea, per farsi aiutare a far fronte alla situazione, sia dal punto di vista umanitario che economico: ma in questo momento, non possiamo nemmeno pensare di sbattere la porta in faccia a persone che scappano da zone di guerra o teatro di gravissimi disordini.

Antonio di nocensura.com

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