Alla chiesa piace il "bunga bunga"


Non sia mai che la Chiesa perda l’occasione di dire la sua anche laddove non dovrebbe esistere un “la sua”. Ma sono talmente divertenti gli sperticati tentativi da parte dei prelati di salvare l’immagine del governo, che anche quando non si pronunciano sentiamo il bisogno di doverli intervistare. Così è successo per la manifestazione del 13 febbraio, quella che ha visto più di duecento piazze, in Italia e nel mondo, popolarsi di uomini e donne stanchi del modo sistematico in cui ai diritti comuni si prediligono i privilegi personali. Era questo il senso della manifestazione: una voce unica per gridare “rispetto”, “merito” e far conoscere, a quanti credono che la via più breve sia la migliore, che avallare questo sistema significa perdere le possibilità di scelta.
Insomma, non è che fossero concetti così difficili, eppure si è preferito mistificarli e immaginare che fosse stata indetta una manifestazione nazionale per lanciare giudizi di condanna contro le Papigirls o l’harem de L’Olgettina.
E siccome banalizzare è sempre più facile che analizzare, ecco pronunciarsi anche vescovi e alti prelati che di manifestazioni e di harem ne sanno senz’altro meno che di interessi personali.
È il caso dell’arcivescovo di Grosseto per cui la piazza era piena di “ipocrite” che fino all’altro ieri manifestava gridando “il corpo è mio e lo gestisco io” per difendere l’aborto e oggi si scandalizza proprio di quei “principi libertini” che loro stesse professavano. Ma lui ha la risposta pronta, è preparato al peggio e davanti all’ovvia osservazione: “ma c’erano anche delle suore sul palco” eccolo che ribatte imperturbabile: “la dimostrazione che anche nella chiesa qualcuno ogni tanto prende delle cantonate sonore“.
Sarebbe stato meglio portare i figli in campagna” aggiunge, forse spinto da una severa misoginia o donnafobia che vede ancora intrecciati madri e figli in un rapporto di dipendenza simbiotica che rende inconcepibile l’idea che i figli, casomai, potessero essere andati in campagna coi padri. Approfittando del minuto di notorietà che merita lo sparare su ogni tipo di opposizione al governo, “l’allegro” arcivescovo non si lascia scappare l’occasione per ricordare che “è sempre meno grave peccare seguendo la natura che contro la natura e violentarla con la omosessualità, siamo nell’eresia”. E se ancora non è chiaro il messaggio basta ascoltare cosa dice poco dopo: “Berlusconi è molto, ma molto meno colpevole degli altri, specie di quella gente che era in piazza, un trionfo di iprocriti”.
Capito? Prostituitevi, calpestate i diritti degli altri, non abbiate timore di oltraggiare la legge e di abusare del vostro potere, sarete sempre più graditi al Santopadre di chi professa il libero arbitrio, di chi pretende la meritocrazia e di chi ama in modo diverso da quanto prescritto dalla morale cattolica – ce l’ha anche con voi conviventi e lontani dai sacramenti, sia chiaro.
Dio potrebbe anche perdonare ma l’arcivescovo di Grosseto no di certo.

fonte
Condividi su Facebook

Commenti

Post popolari in questo blog

Censura del web in arrivo?

Bilderberg 2016: le impressioni dei nostri amici che hanno fatte le dirette

#Bilderberg 2016 #Dresda: "Bilderberg is Mafia", arrestati!