Gaza, l'eccidio continua: nell'indifferenza generale



Dal gennaio 2010, secondo dati dell'Onu, 65 palestinesi sono stati uccisi dai soldati di Tel Aviv

Mentre Barack Obama condanna "con forza" le violenze in corso in Libia, definendole "oltraggiose ed inaccettabili", e il Segretario di Stato Hillary Clinton si precipita a Ginevra per denunciare Gheddafi al Consiglio per i Diritti Umani dell'Onu, nessuno pare indispettirsi per i bombardamenti israeliani che mietono vittime civili a Gaza. D'altronde, durante l'offensiva Piombo Fuso del 2009, quando l'esercito israeliano sterminava tranquillamente più di 320 bambini palestinesi, Obama si trovava alle Hawaii a giocare a golf, e la Clinton probabilmente avrebbe fatto carte false per godere dello scenario di una Gaza arsa dal fosforo bianco dalla vista panoramica delle colline di Sderot.


Il recente veto degli Usa alla risoluzione Onu che condannava l'estensione delle colonie illegali in Palestina, in realtà è un visto per Israele a continuare la sua pulizia etnica. L'escalation di queste ultime ore è cominciata mercoledì mattina poco dopo le 8, con una incursione di quattro carri armati e quattro bulldozers israeliani all'interno del territorio palestinese a Juhor Ad Dik , nella zona centro-orientale della Striscia. Queste invasioni di bulldozers con l'appoggio dei tank sono pressoché quotidiane a Gaza e hanno lo scopo di distruggere ettari di campi coltivabili all'interno del confine palestinese.


Quando qualche ora dopo i blindati si sono poi spostati verso il quartiere di Al Zaytuon, a est di Gaza city, un gruppo di guerriglieri delle brigate Al-Quds, il braccio armato della Jihad islamica, ha cercato di respingerli. Verso le 12,50 i carri armati israeliani hanno iniziato a bombardare. Risultato, secondo fonti mediche: 11 feriti, 4 guerriglieri e 7 civili, 3 dei quali sono bambini. Adel Jeniyeh, uno dei miliziani delle brigate Al-Quds è deceduto all'ospedale Shifa per le ferite subite. Nella serata, per vendicare questo omicidio, mentre il Fronte Popolare sparava alcuni colpi di mortaio oltre il confine la Jihad Islamica riusciva a lanciare 2 missili Grad contro Israele colpendo, per la prima volta dal gennaio 2009, la città di Be'er Sheva. Solo danni materiali e nessuna vittima.
A questo seguivano nella notte ripetute incursioni delle forze aree israeliane e una decina di bombardamenti lungo tutta la Striscia. Caccia F16 ed elicotteri Apache hanno colpito ad Est di Gaza city, e ripetutamente Khan Younis. Nel quartier Zayton di Gaza city, nei pressi della moschea Rantisi, sono rimasti feriti dai missili due guerriglieri delle Brigate Al Quds. Complessivamente, contando 2 contadini feriti dal fuoco dei cecchini nel pomeriggio a Beit Lahia, nelle ultime 24 ore il fuoco delle forze di occupazione israeliane ha provocato 14 feriti e un ucciso fra i palestinesi.
Nessun ferito israeliano dai razzi palestinesi.


Dal gennaio 2010, secondo dati dell'Onu, 65 palestinesi sono stati uccisi dai soldati di Tel Aviv. Zero le vittime israeliane per mano dei guerriglieri di Gaza.
Nonostante Hamas stia da tempo cercando di convincere le altre fazioni a sospendere la resistenza per timori degli attacchi israeliani, la Jihad Islamica e il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina non vogliono desistere dal cercare di difendere i confini della Striscia di Gaza. Cosi' si sono espresse ieri in un comunicato le Brigate Ali Mustafa, braccio armato del Fronte: "Confermiamo la nostra volontà ad aderire alla resistenza e continueremo a combattere il nemico sionista per rispondere ai crimini degli occupanti".
Anche ieri mattina tutte le centrali di polizia e i palazzi governativi rimanevano evacuati, mentre sul cielo di Gaza continuava la tirannia di caccia F16 a volo radente. Nella notte, un missile sparato da un elicottero Apache ha centrato un'automobile che transitava dalle parti di Khan Younis. I due uomini a bordo hanno fatto appena in tempo a gettarsi fuori dall'abitacolo prima dell'esplosione: sono feriti ma vivi. Secondo testimoni gli uomini, a bordo di un'automobile di proprietà del governo di Hamas, stavano trasferendo un grosso quantitativo di denaro, ora ridotto in cenere. Restiamo Umani

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Commenti

Anonimo ha detto…
L'articolo e di un antisemitismo fazioso e vomitevole, da vero neonazista, A chi ha avuto il coraggio di scriverlo si dovrebbe chiedere; che dovrebbe fare Israele?, aspettare che i terroristi di Hamas continuino a lanciare sul suo territorio tutti i missili che vogliono? La lurida strategia dei terroristi è proprio questa; prima fare stragi, e poi nascondersi dietro i bambini, così se Israele legittimamente reagisce lo sia accusa di sparare ai bambini. E' una strategia che i terroristi teorizzano apertamente, eppure c'è chi ancora ci casca, e d perfetto idiota invece di prendersela con gli spregevoli terroristi se la prende con Israele. C'è un piccolo particolare che si dimentica: Israele si è unilateralmente ritirato da Gaza, lasciando sul terreno impianti agricoli all'avanguardia, case, strutture. Cosa hanno fatto quei bastardi? Si sono forse messi a lavorare negli impianti lasciati dagli Israeliani? No, hanno raso al suolo tutto, ed invece di mettersi a lavorare hanno iniziato lanciare missili su Israele. La reazione israeliana è davvero il minimo che ci si possa attendere in una situazione del genere, anche perché Israele è soltanto la prima linea del conflitto fra democrazia e terrorismo integralista. I soldati israeliani che vanno a bombardare quelle bestie umane stanno difendendo non solo la libertà di Israele, ma anche la nostra, anche quelli dei tanti imbecilli che vomitano contro Israele le peggiori infamie, e che si possono permettere di farlo proprio perché vivono in una democrazia come quella israeliana, e non sotto una dittatura sanguinaria come quella che Hamas ha imposto a Gaza...

Peppino

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