Depressione Omega-3: sembra pesce ma non è serve a darti l'allegria

Nella ricetta della felicità c'è anche l'Omega-3 per una nuova ricerca francese. Una sostanza a buon mercato che si trova anche nelle umili scatole di sardine e di sgombro in scatola e in tutto il pesce azzurro, che costa poco, fa tanto bene e ora "serve a darti l'allegria".

Una nuova ricerca, che ricordiamo è sempre una ricerca, un passo sulla strada tortuosa della scienza per la ricerca della verità, sembra provare ciò che gli antichi credevano già da secoli: il cibo influenza l'umore. Se infatti empiricamente tutti possono arrivare al fatto che chi mangia bene è felice e chi mangia una sbobba brodosa di dubbia origine si sente più triste (c'era arrivato anche Massimo Catalano) ora degli scienziati francesi dell'Inserm di Marsiglia separano il grano dalla pula, o meglio, i grassi trans e saturi dai grassi polinsaturi.
Una dieta "sbagliata" e quindi carente di Omega 3 potrebe infatti indurre a tristezza e depressione. I ricercatori francesi hanno utilizzato per i loro esperimenti i soliti topolini (stavolta delle topoline incinte) che hanno alimentato con una dieta povera di omega 3. Ebbene hanno notato sostanzialmente che i topi con una dieta a ridotto contenuto di omega 3 soffrivano di ansia e depressione e anche la loro prole. Per chi volesse saggiare la bontà dei risultati dei ricercatori francesi, magari sbocconcellando uno sgombro, ecco il testo pubblicato su "Nature neuroscience" che si chiama "Nutritional omega-3 deficiency abolishes endocannabinoid-mediated neuronal functions"

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