Alimentazione, dieci miti da sfatare

Alcune credenze popolari in fatto di alimentazione analizzate dal nutrizionista

Gli integratori ci aiutano a eliminare le sostanze nocive? È vero che i cibi freschi sono meglio dei surgelati? Le nostre credenze in fatto di alimentazione non sono sempre giuste, anzi. E sbagliando rischiamo di peggiorare notevolmente la situazione. Per evitare che ciò accada, il professor Fabio Galvano, Nutrizionista e Docente di Scienze Dietetiche Applicate presso l’Università di Catania, risponde a 10 domande per cercare di sfatare altrettanti miti piuttosto diffusi.

1. I vegetali surgelati sono peggiori di quelli freschi?
Non è vero. Proprio perché facilmente deperibili sono generalmente trattati immediatamente dopo la raccolta. Paradossalmente possono essere persino più freschi di quelli che troviamo sui banconi dell’ortofrutta, che potrebbero essere raccolti da poco tempo come anche da qualche giorno.

2. La marinatura è da considerarsi come la cottura?
La cottura è un trattamento di tipo esclusivamente termico. Anche se il più delle volte non succede nulla, la marinatura non elimina il rischio di tossinfezione. Le donne in gravidanza dovrebbero evitarle sempre e comunque.

3. Un bicchiere di aceto al giorno fa dimagrire?
Trattasi di colossale leggenda metropolitana, non esiste nessuna evidenza al riguardo.

4. il vino rosso fa bene?
Il vino rosso deve essere bevuto con moderazione solo se piace non perché faccia bene. E’ l’alcol, che si trovi sia nel vino sia in qualunque altra bevanda, che se consumato con moderazione può ridurre il rischio cardiovascolare. L’alcol è però anche un potentissimo carcinogeno, essendo infatti la seconda causa di tumore dopo il fumo. Quindi, a fronte di un possibile beneficio ci si espone anche a un possibile rischio. In conclusione, se desideriamo bere bevande alcoliche facciamolo con moderazione e, soprattutto, non nella speranza che facciano bene.

5. Il latte fa ingrassare?
Altra leggenda metropolitana falsamente costruita sul fatto che nessun altro mammifero consuma latte per tutta la vita. Tranne l’acqua tutti gli alimenti fanno ingrassare, basta assumerne quantità eccessive.

6. La tisana di semi di finocchio fa aumentare la montata lattea?
Falso. Peraltro contengono estragolo che è cancerogeno quindi nutrice e lattante sono inutilmente esposti a un rischio.

7. Allenare gli addominali fa diminuire la pancia?
Al contrario, inspessire i muscoli addominali senza ridurre contestualmente il pannicolo adiposo sottocutaneo porta a un incremento del giro vita. E’ vero però che gli adipociti della fascia addominale sono particolarmente sensibili alle catecolamine (es. adrenalina), quindi agli addominali bisognerebbe sempre associare una costante attività aerobica della durata di almeno 45 minuti al giorno.

8. Per limitare gli effetti di una sbornia basta assumere bevande/integratori antisbornia?
Vengono proposte diverse bevande, realizzate con zuccheri, infusi di erbe, vitamine, acido citrico, aromi e altri ingredienti la cui efficacia nel ridurre gli effetti degli eccessi di alcol è tutta da dimostrare. Mi limito a ricordare che l’alcol è la prima causa di morte tra i giovani.

9. Gli integratori di omega-3 servono per ridurre il colesterolo?
Falso. Gli omega-3 possono ridurre i trigliceridi, ma non il colesterolo.

10. Bisogna assumere gli omega-3 tramite gli integratori perché il pesce è fonte di mercurio e altri inquinanti?
Il mercurio e gli altri inquinanti si accumulano nel grasso del pesce e quindi, eventualmente, anche negli integratori a base di olio di pesce. Il potenziale rischio legato agli inquinanti è ampiamente controbilanciato dai benefici certi sul sistema cardiovascolare. Bisognerebbe quindi assumere pesce almeno 2-3 volte la settimana, avendo piuttosto l’accortezza di variare il più possibile la tipologia e la taglia del pesce.

Capita spesso che le nostre “certezze” in fatto di alimentazione scaturiscano da informazioni errate o mal interpretate. Informarsi correttamente, in questo caso, è d’obbligo. Non fermarsi quindi a quanto letto o sentito qua e là, ma approfondire – magari con l’aiuto di un esperto – è un buon modo per fare chiarezza e poi decidere cosa è meglio per sé.

Fonte "La Stampa"

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