Le auto elettriche. Già annunciano il flop.
Leggo divertita l'articolo che su Repubblica dà già per morta l'auto elettrica. "Non la vuole nessuno", è il succo. Si pensava che il mercato si sarebbe gettato a corpo morto sulla novità, invece (almeno in USA)l'elettrico arriva e resta nei piazzali.
Mi pare un filino prematuro, fare simili annunci, se non per influenzare la percezione dei potenziali acquirenti. Si sa, l'auto è alla fine un prodotto "emotivo" e sarò mica scemo a comprare qualcosa che nessuno vuole, preferisco l'ultima moda io. Così, annunciando che non piace finirà davvero col non piacere.
In realtà, nell'articolo si fa un'osservazione quantomeno interessante: i modelli disponibili costano la bellezza di 40 mila dollari. Una cifra esagerata, specialmente in periodo di crisi. L'auto elettrica deve farmi risparmiare: se per risparmiare 50 euro di benzina alla volta devo anticiparne 20 mila, suona tanto di presa per i fondelli.
Interessanti anche i numerosi commenti sul blog di Borgomeo. Il più gettonato è: se l'auto elettrica non è in grado di offrire le performances di cui ho bisogno, non la compro. Sarà colpa della comunicazione, stampa o pubblicità, ma nessuno percepisce il vero punto della questione performances: ossia, che dovremo ridimensionare le pretese e ciò a cui siamo abituati. L'auto elettrica non serve a sostituire in modo identico l'auto termica, serve a mettere una pezza ai problemi di mobilità che ci troveremo ad affrontare. Questo dovrebbe entrare bene in testa agli automobilisti, che non sono arrivati neanche lontanamente a tale sorprendente conclusione. L'elettrico non riuscirà mai a farmi andare a 150 km orari per 600 km di fila, ma verrà il giorno in cui saremo contentissimi di poterci spostare a 90 all'ora per 200 km senza dover spendere 5 euro al litro di benzina.
Fin qui, ovviamente, il discorso per i lettori moderati e per i "profani". Parlando invece a chi è addentro alla questione, segnalo un articolo di Kurt Cobb su Energy Bulletin. Titola "Il feticcio dell'auto elettrica", e fa naturalmente il passo ulteriore. Ovvero, smentisce che l'elettrico sia la soluzione per la mobilità individuale mondiale. Semplicemente, non ci sono più risorse, materie prime, energia, per fornire a tutti (e mantenere) una nuova auto elettrica.
E' tempo di chiudere con la cultura dell'auto così potremo liberarci della miriade di dannosi effetti collaterali. Ed è tempo di chiudere col feticcio dell'auto elettrica, che è meramente un'estensione della rovinosa cultura dell'auto.
Il futuro, se saremo previdenti e fortunati, sarà dei mezzi pubblici e di poche auto elettriche condivise da un gran numero di persone.
Condividi su Facebook
Commenti