Sondaggio sulla corruzione, un milione di italiani coinvolti


Transparency International: male i partiti politici e i media. Oltre il 40% degli intervistati non ha fiducia in alcuna istituzione. Si salvano onlus, istruzione e forze dell'ordine.

MILANO - Permessi per le utilities, per pagare meno imposte, per ottenere sconti nelle transazioni immobiliari e doganali. Ma a preoccupare è anche l'indice di corruttibilità riferito al sistema sanitario e a quello giudiziario. In cifre: oltre un milione di italiani (pari al 3,8% della popolazione adulta) ha pagato tangenti o è stata concussa. A riferirlo un rapporto pubblicato da Transparency International che ogni anno elabora un barometro della corruzione globale (Gcb) e che mappa il fenomeno della corruzione in rapporto alla visione che di essa hanno i cittadini.

SCENARIO DEPRIMENTE - Nel capitolo dedicato all'Italia emerge un quadro non proprio idilliaco, che coinvolge diversi settori del vivere associato e penalizza soprattutto la politica (i partiti sono al vertice della corruttibilità nella percezione degli intervistati e di certo le notizie relative al voto di fiducia del prossimo 14 dicembre non hanno influito positivamente). Ma anche i media vengono percepiti come «corrotti» (voto 3,3 su una scala di 5), le imprese (3,7 su 5) e il Parlamento (4 su 5). Bene, invece, le organizzazioni non governative, l'esercito, il sistema dell'educazione e dell'istruzione, la polizia. «E' la voce della gente – dice Maria Teresa Brassiolo, presidente di Transparency Italia –. Il dato sconfortante è l'aumento della sfiducia: in Italia il 40% delle persone non si fida di nessuna delle istituzioni prese in esame».

TENDENZA IN AUMENTO - A consolarci è il panorama globale: il 60% degli oltre 91.500 persone intervistate in 86 Paesi crede che la corruzione negli ultimi tre anni sia aumentata a livello mondiale. Un fenomeno maggiormente riscontrato in Europa e Nordamerica (rispettivamente il 73% e il 67% degli intervistati percepisce una crescita della corruzione) e che in termini assoluti fa quasi impressione: una persona su quattro, si legge nel rapporto, ha ammesso di aver pagato una tangente per ottenere un servizio nella sanità, nell'istruzione, nel fisco. Con buona pace della presunta superiorità morale occidentale.

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