Manifestazioni, futuro e libertà di espressione visti da una studentessa 17enne

 Di seguito pubblichiamo le riflessioni di Suky, la nostra giovane collaboratrice, Responsabile dell'area giovanile di nocensura.com: chi volesse contattarla, per proporre argomenti di discussione legati al mondo dei giovani, o spedire un proprio contributo, può farlo all'indirizzo mondogiovanile@nocensura.com 

In questo modo non possiamo vedere il Nostro futuro in modo definito.

Tutto quello che accade non ci permette di avere una visione chiara e trasparente circa il nostro futuro e quella che sarà il nostro futuro. In seguito alle manifestazioni, che delineano tra l’altro un forte segno di insoddisfazione di noi studenti e dei nostri genitori in quanto alla riforma si sono susseguiti eventi al quanto strani. Non capisco come si possa arrivare a paragonare gli studenti che rivendicano il loro diritto all’istruzione scendendo in piazza, avvalendosi del diritto a manifestare (art. 67) a dei teppisti.

Mi sembra al quanto evidente che questo sia un paragone del tutto forzato ed ingiusto. Mette cioè tutti gli studenti sullo stesso piano, ci colpevolizza tutti per il fatto che ci siano stati questi atti di violenza.

Forse a loro risulta più comodo così, avere una “scusa” con la quale colpevolizzarci, avere un’ideologia con la quale entrare nella testa degli altri e farci apparire stupidi e soprattutto farci passare per la “colpa” di tutto quello che di negativo si è verificato nei cortei.

Ci tolgono il diritto di manifestare il nostro pensiero, tutto ciò messo in chiara evidenza e sottolineato da Gasparri che invita i genitori a tenere a casa i propri figli. Affermazione del tutto paradossale, qualcosa che suona di assolutamente anticostituzionale.

Ci negano quindi diritti fondamentali, quali il diritto alla libertà di pensiero e di espressione e così facendo ci negheranno il diritto al lavoro e quindi quello alla vita.

Non facciamo passare per buona l’immagine che i media ci assegnano.

Agiamo per il nostro futuro, cominciamo a far vedere chiaro ciò che siamo e non ciò che fa comodo farci sembrare, affermando i nostri diritti in modo ordinato e pacifico.

Non è più tempo di stare fermi a guardare, perché nessuno più ci tutela, non fanno più niente e non c’è più niente per noi. È ora di farsi sentire, come sempre abbiamo fatto, non fermiamoci di fronte a questo clima di tensione, perché in questo modo non risolveremmo niente, faremmo solo un favore a chi non vuole vederci così ribelli (chi sta al potere), dobbiamo bensì esserlo e farci valere in quanto la posta in gioco è il nostro futuro, la nostra vita!

Suky di nocensura.com

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