Vittorio Feltri: il "cane da guardia" di Berlusconi

La campagna mediatica lanciata contro il presidente della Camera a lungo andare raccoglierà sicuramente qualche frutto ... le campagne diffamatorie messe in atto da Il Giornale spesso e volentieri riescono ad ottenere quello per cui sono stato create .. diffamare! con l'unica prerogativa, nel caso si scopra qualcosa sulle false informazioni divulgate, la smentita nn deve arrivare! o se proprio deve arrivare ... il più tardi possibile!!!!! tanto l'eventuale multa la paghiamo noi! di certo non Feltri!

E' il caso di quando ad esempio Il Giornale lo scorso anno lancio un duro attacco nei confronti diDino Boffo, ex direttore dell' Avvenire. Erano periodi duri per il premier, nel pieno delloscandalo escort che lo aveva coinvolto ... si parlava tutti i giorni di mignott... ops scusate,escort a Villa Certosa ... la D'addario e le altre ragazze che giravano nella villa del premier, festini , cocaina, Tarantini ... L'Avvenire in più di un occasione aveva criticato la moralità del premier ... ed ecco allora che entra in campo il cane da guardia del premier ... pronto a lanciare la nuova campagna diffamatoria, questa volta nei confronti di Dino Boffo!

E non ci andò di certo leggero, le accuse erano pesanti, si parlava di molestie sessuali (come possiamo leggere direttamente dal sito de Il Giornale), in teoria secondo l'accusa avanzata da Vittorio Feltri, l'allora direttore dell'Avvenire aveva minacciato e intimidito la moglie di un uomo, con il quale (Boffo) aveva intrapreso una relazione omosessuale!

Accuse pesantissime, oltre per il fatto morale visto parliamo del direttore di uno dei quotidiani cattolici più autorevoli, anche e soprattutto per l'accusa pesante di molestie verso una donna!



Ricordo bene quando allora (come adesso per Fini), il fido Feltri parlava di fatti certi, sicuri,dimostrabili con carte in suo possesso ""Abbiamo un documento, che tra l'altro domani ripubblichiamo, in cui si prova che il direttore dell'Avvenire ha patteggiato per molestie personali e che la cosa è stata trasformata in una pena pecuniaria" (sempre da Il Giornale).


Il povero Boffo, sommerso dal peso dello scandalo, delle accuse infamanti, dai media (di regime) che gli facevano sentire il fiato sul collo (la solita campagna mediatica massiccia e massacrante che subisce chiunque si permette di andare contro il premier Silvio Berlusconi), alla fine cede! Arrivano le dimissioni! L'ex direttore lascia e in una letterà ne spiegà i motivi "Un attacco capzioso e feroce. Qualcuno dovrà spiegare"



Ma non si dovè attendere a lungo ... passato il momento, calmate le acque i nodi iniziarono a tornare al pettine .. e inspiegabilmente (ma è molto più spiegabile di quanto sembra), Il Giornale torna sui suoi passi, smentendo l'accaduto «Boffo non risulta implicato in vicende omosessuali» ... e per mano del suo stesso direttore dichiara "Boffo ha saputo aspettare, nonostante tutto quello che è stato detto e scritto, tenendo un atteggiamento sobrio e dignitoso che non può che suscitare ammirazione"


Come lo stesso Feltri ammise, Dino Boffo "non risulta implicato in vicende omosessuali, tanto meno si parla di omosessuale attenzionato. Questa è la verità. Oggi Boffo sarebbe ancora al vertice di Avvenire"

Arrampicandosi sugli specchi dichiarò che la notizia fu pubblicata semplicemente "per cercare di dimostrare che tutti noi faremmo meglio a non speculare sul privato degli altri, perché anche il nostro, se scandagliato, non risulta mai perfetto. Poteva finire qui", con il chiaro riferimento al "non speculare sul privato degli altri" che era appunto rivolto alle critiche che l'Avvenire lanciò nei confronti di Berluscoini sullo scandalo escort.

Capiamoci bene, tutto questo discorso era per dire "occhio! se è vero Fini ha fatto qualche inciucio, è giustissimo che paghi! Ma non lasciamoci infinocchiare come qualche mese fa per il caso Boffo, dove tutto fu montato ad arte da Vittorio Feltri! la notizia era semplicemente FALSA!"

Ma chi è Vittorio Feltri? Ecco ve lo racconto io, a modo mio, un po' come fa lui quando cerca di screditare i suoi avversari ... con l'unica differenza che quelli che riporterò quì sotto sono dati reali e riscontrabili (Wikipedia):

Nel giugno 1997Feltri è stato condannato in primo grado dal tribunale di Monza con Gianluigi Nuzzi, per diffamazione a mezzo stampa nei confronti di Antonio di Pietro, per un articolo comparso sul Il Giornale il 30 gennaio 1996, in cui si sosteneva che negli anni di Mani Pulite "i verbali finivano direttamente in edicola e soprattutto all'Espresso". (da Repubblica)

L'8 novembre 1997, dopo aver ricevuto 35 querele, smentisce quanto scritto fino ad allora dal Giornale contro Antonio Di Pietro, definendole notizie pubblicate a puro scopo elettorale.

Nel dicembre 1997 Feltri si dimette dopo il clamoroso articolo a favore di Antonio Di Pietro, proprio mentre Il Giornale era giunto ai suoi massimi livelli (250.000 copie) (dal Corriere della Sera)

Il 21 novembre 2000, Feltri viene radiato dall'albo dei giornalisti con delibera del Consiglio dell'Ordine dei giornalisti della Lombardia presa (all'unanimità). Il fatto contestato è la «pubblicazione alla pagina 3 dell’edizione del 29 settembre 2000 del quotidiano di sette fotografie impressionanti e raccapriccianti di bambini ricavate da un sito pornografico reso disponibile dai pedofili russi e di una Deontologia - Minori e soggetti deboli 519 ottava fotografia a pagina 4 (raffigurante una scena di violenza tratta dai video di pedofilia sequestrati dalla magistratura), fotografie che appaiono tutte contrarie al buon costume e tali, illustrando particolari raccapriccianti e impressionanti». (da Repubblicaqui e dal sito dell' Ordine dei Giornalisti)

Nel febbraio del 2003 l'Ordine Nazionale dei giornalisti di Roma annulla il provvedimento di radiazione che era stato preso a Milano e lo converte in censura. (daDifesadell'informazione e FrancoAbruzzo) 

Nel gennaio 2003 è stato condannato dal tribunale di Roma, insieme a Paolo Giordano, su richiesta di Francesco De Gregori, per avere travisato il pensiero del cantautore su Togliatti e sul PCI in un'intervista del 1997 pubblicata sul Il Giornale, di cui Feltri era direttore (da Repubblica) 

Il 14 febbraio 2006 è condannato dal giudice monocratico di Bologna, Letizio Magliaro, ad un anno e sei mesi di carcere per diffamazione nei confronti del senatore Ds Gerardo Chiaromonte (scomparso nel 1993). La condanna si riferisce ad un articolo comparso sul Quotidiano Nazionale alla fine degli anni '90, secondo il quale il nome del senatore compariva nel dossier Mitrokhin. (dal Corriere della Sera)

Il 2 luglio 2007 è assolto dalla quinta sezione penale della Corte di Cassazione dall'accusa di diffamazione nei confronti dell'ex PM Gherardo Colombo per un editoriale pubblicato su Il Giorno nel 1999, nel quale, in contraddizione con quanto affermato dallo stesso Feltri ne Il Giornale del 25 novembre 1994 (non ho mai scritto che Di Pietro e colleghi hanno graziato il Pds: che prove avrei per affermare una cosa simile?), si accusava il pool di Mani Pulite di aver svolto indagini esclusivamente su Silvio Berlusconi e non più sugli ex comunisti. La sentenza di assoluzione si riferisce al diritto di critica garantito dall'articolo 21 della Costituzione della Repubblica italiana. (da Archimagazine)

Il 7 agosto 2007 è condannato assieme a Francobaldo Chiocci e alla società Europea di Edizioni spa dalla Corte di Cassazione a versare un risarcimento di 45 mila euro in favore di Rosario Bentivegna, uno degli autori dell'attacco di via Rasella, per il reato di diffamazione. Il quotidiano Il Giornale aveva pubblicato alcuni articoli, tra i quali un editoriale di Feltri, nei quali Bentivegna era stato paragonato a Erich Priebke. (da Rainews24)

Il 25 marzo 2010 il Consiglio dell'ordine dei Giornalisti della Lombardia ha sospeso Vittorio Feltri dall'albo professionale per sei mesi, quale sanzione per il caso Boffo e per gli articoli firmati da Renato Farina pubblicati successivamente alla sua radiazione dall'albo. (da Stop the Censure)

Insomma, come avete potuto constatare con i vostri occhi, un curriculum di tutto rispetto per chi tutti i giorni cerca di infamare e screditare chi non è dalla sua parte! Continuate pure a leggere Il Giornale ..... Montanelli si starà rivoltando ancora nella tomba!!!!!!!!!!

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Commenti

vitariello ha detto…
E uno dei tanti lecchini di Berlusconi,sotto il comando del potere e della menzogna.Giornalista e Direttore di parte che contribuiscono alle informazioni falsate e a proprio piacimento,tutto per elogiare il proprio padrone.E pensare che io sono schierato con il centrodestra,dovrei essere di parte,ma non accetto che un giornale faccia disinformazione.

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