Pacific Trash Vortex, l’isola di rifiuti galleggiante



Galleggia come una minaccia remota e subdola l’immensa isola di rifiuti a 500 miglia al largo della California e si protende verso il Giappone. Le sue dimensioni secondo gli oceanografi è doppia alla superficie degli Stati Uniti: disseminata in unasuperficie di 4.909.000 Km², una profondità di 30 metri ed un peso di 3.500.000 tonnellate.
E’ stato l’oceanografo americano Charles Moore a scoprirla osservando le correnti indotte dal North Pacific Subtropical Gyre, una corrente oceanica dotata di un particolare movimento a spirale orario formato dalla convergenza di altre 4 correnti: la Corrente del Nord Pacifico a nord, la Corrente della California ad est, la Corrente nord equatoriale a sud e la Corrente Kuroshio a ovest.
A confluire nel gorgo di immondizia del Pacifico c’è davvero di tutto: rifiuti gettati in mare, rottami di affondamenti, carichi andati persi, tutti destinati a decomposizione non biodegradabile: i polimeri diventano sempre più piccoli e quel che è peggio vengono inghiottiti dai pesce e dai molluschi tanto da determinare l’introduzione della plastica nella catena alimentare.

Spesso accade che a causa del cambiamento vettoriale delle correnti i rifiuti arenino sulle spiaggio: casi clamorosi si ebbero dal 1990 al 1993 in seguito alla caduta in mare dei containers contenenti 80 mila scarpe della Nike.


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