Libertà di stampa: impariamo dall'Algeria



Mentre nel nostro Paese non sono pochi i media caduti al livello di manifesti pubblicitari o strumenti d'attacco contro interessi concorrenti, dall'Algeria ci giunge un esempio che, pensiamo, debba farci riflettere non poco. Stiamo riferendoci ad "El Watan", tradotto dall'arabo "La Patria",  uno dei piu' affermati quotidiani algerini indipendenti, che in queste ore ha compiuto  20 anni di attività e che, per l'occasione, e' uscito in edicola con un numero speciale completamente dedicato alla sua storia.
Questo giornale si e'da sempre battuto per un'informazione libera e indipendente, operando in un contesto territoriale estremamente difficile, opponendosi decisamente al potere centrale e all'islamismo politico e riuscendo a sopravvivere alla censura e agli attacchi di temibili gruppi armati.
Attraverso una prima pagina  firmata dal noto vignettista algerino Hic, secondo il suo stile personale molto pungente, "El Watan" ricorda di essere nato sotto il presidente Chadli, l'8 ottobre del 1990, di aver sperato con Boudiaf, di aver resistito sotto Zeroual e di essere sopravvissuto a Bouteflika. Anche nei momenti piu' difficili e bui del paese algerino, dopo il blocco del processo democratico del 1992, con l'annullamento delle elezioni vinte dal Fronte islamico per la salvezza (Fis), e l'esplosione delle violenze dei gruppi armati di matrice islamica, ha scelto la via piu' difficile, ma certamente la più onorevole per un giornale ed i suoi giornalisti, per mettersi in contrasto con la classe di potere vigente  e contro i suoi tentativi di instaurare l'islamismo politico.

Per moltissimo tempo i collaboratori tutti di questo giornale sono entrati ogni giorno in redazione con la paura nello stomaco, senza sapere se quel giorno sarebbe stato l 'ultimo della loro vita per via di un improvviso attentato, con in mente ancora fresco il ricordo dei tanti giornalisti già assassinati,o dell'arresto di qualche collega.  Ricordiamo che nel decennio nero della guerra civile algerina, sono stati uccisi piu' di 100 giornalisti, oltre a uomini di cultura ed artisti. In molti sono dovuti fuggire   all'estero, soprattutto in Francia per cercare di sottrarsi alla repressione brutale del potere. Molti altri giornalisti e scrittori hanno subito la dura esperienza del carcere. "El Watan" è stato dunque un esempio di libertà ed indipendenza capace di offrire luce a molti giornalisti di ogni paese, sulla strada che porta al vero giornalismo e per questo è stato premiato dai suoi lettori: dai 24,3 milioni di copie del 1993, ha raggiunto nel 2009 la tiratura annua di 47,3 milioni, una media di 127.290 al giorno. Come si vede, successo ed indipendenza dei media camminano insieme.


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