Italia: un paese sempre più indebitato



Mentre nel governo è in atto una resa dei conti senza esclusione di colpi di cui è protagonista la stessa maggioranza che lo sostiene, giungono gli ultimi dati inerenti lo stato di salute della nostra economia, da cui emerge impietosamente l'impennata dei debiti delle famiglie italiane: nell'arco di un anno tali debiti sono aumentati di oltre cento miliardi di euro, cioè del 20,8%. Si tratta di debiti inerenti per lo più prestiti a lunga scadenza, come i contratti per l'acquisto della casa. Bisogna inoltre considerare che, chi riesce ancora a sostenere la forza d'urto di tali impegni economici sul proprio bilancio familiare, è da considerarsi fortunato, in quanto moltissimi nuclei familiari della società italiana si trovano in una situazione di collasso che non permette loro neanche di contrarli, i debiti.
I numeri forniti dalla Banca d'Italia parlano di una realtà debitoria passata da 479,7 miliardi di euro a 579,4 miliardi e si riferiscono alla data del luglio 2010. Il credito al consumo è crollato: moltissimi non riescono più a pagare le rate di rimborso dei prestiti su cui si erano impegnati. Chiaramente i mezzi di informazione televisivi, soprattutto quelli pubblici, condizionati dalla situazione di assoggettamento ai poteri forti e orgogliosi della nuova forma di servilismo che li contraddistingue, non danno spazio a queste notizie, preferendo soffermarsi sulle parole d'ordine espresse dal ministro delle finanze Tremonti inerenti uno stato di uscita dalla crisi che nessuna categoria sociale in questo momento riesce a vedere con i propri occhi.



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