Investito dall' "auto diplomatica" il colpevole ha l'immunità
In genere preferiamo affrontare notizie che vengono taciute dai mass media, ma di fronte a questa, non possiamo astenerci dal commentare. Riassumendo i fatti per coloro a cui la notizia è sfuggita, un giovane motociclista di 26 anni è stato travolto da una vettura con targa "diplomatica" ecudoriana, che procedeva a grande velocità: dopo il mortale 'impatto, l'autista ha pensato bene, oltretutto di dileguarsi, facendo perdere le proprie tracce e non avvertendo nessuno. I vigili urbani sono risaliti al personale diplomatico grazie alle telecamere di sorveglianza e le testimonianze raccolte. Il fatto è successo da 3 giorni, ma ancora il nome del conducente non è ancora venuto fuori, e non è nemmeno detto che emerga. Anche se fosse reso noto, comunque, non sarà perseguibile, in quanto il personale diplomatico gode della totale immunità. Se un tempo la cosiddetta "immunità diplomatica" poteva avere ragione di esistere, adesso che lo scenario politico è stabile, quantomeno in Europa, è incomprensibile come mai gli ambasciatori e i diplomatici, debbano godere di simili privilegi, che li pongono al di sopra di tutte le leggi. Apparte l'incidente, che certo non è un elemento secondario, suscita sdegno il fatto che non ci sia stata nemmeno l'accortezza di soccorrere, di farsi vivi, di assumersi le proprie responsabilità, visto che il colpevole, oltretutto, non pagherà nemmeno il proprio errore, che è costata la vita a uno studente modello laureato da poco. Ai lettori romani, raccomandiamo la massima attenzione: ci sono centinaia di ambasciate, e ognuna di queste chissà quante auto "diplomatiche" hanno in giro per la capitale...
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