Immigrazione: decreto flussi 2010: una sanatoria mascherata

A breve dovrebbe essere emanato il decreto flussi 2010 per lavoratori subordinati extracomunitari. E' iniziato difatti il tamtam (primo a dare la notizia Il Sole 24 Ore dell'11 settembre) di indiscrezioni che precedono l'annuncio ufficiale, e poi la pubblicazione in Gazzetta. Pare che con il prossimo decreto flussi verra' autorizzato l'ingresso di circa 150.000/170.000 cittadini extracomunitari e dovrebbe essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale a novembre. Le domande, come gia' accaduto negli anni passati, dovrebbero essere presentate dai datori di lavoro per via telematica.
Si tratta di un provvedimento molto atteso, a quasi tre anni dall'emanazione dell'ultimo decreto flussi, che risale al 2007. Nel 2008 non fu emanato alcun decreto che consentisse la presentazione di nuove domande, ma fu solo esteso il limite numerico del decreto precedente, cosi' autorizzando l'ingresso di 150.000 lavoratori “ripescati” dalla graduatoria dei flussi precedenti, “miracolati” dell'ultima ora. Niente flussi nemmeno per il 2009, anno della sanatoria per colf e badanti. Per il 2010 e' stato finora emanato solo un decreto flussi stagionale, che ha autorizzato l'ingresso di 80.000 ingressi per lavoro subordinato stagionale e 4.000 per lavoro autonomo.
Riparte quindi la “sanatoria mascherata” cui parteciperanno (tramite il loro datore di lavoro) altissime percentuali di stranieri gia' soggiornanti in Italia ma privi del permesso di soggiorno, e dunque impiegati a nero. E anche questa volta dovranno attendere mesi e mesi (a voler essere ottimisti) prima di ottenere l'auspicato nullaosta all'ingresso, con il quale uscire -clandestinamente, pena l'espulsione e l'invalidazione dell'intera procedura- dall'Italia, tornare nel proprio Paese per poi recarsi alla rappresentanza diplomatica italiana per il rilascio del visto di ingresso, e infine per tornare in Italia da “regolari”.
Una pantomima pietosa, e costosa, sia per gli stranieri che per la pubblica amministrazione. Ma si sa, la percezione del “polso duro” per la politica italiana passa anche da questi escamotages. Il sistema dei flussi di ingresso ha fallito, poiche' non e' riuscito ad arginare l'irregolarita' del soggiorno e la clandestinita', ne' a soddisfare il fabbisogno di manodopera del mercato italiano. A nostro avviso deve esser superato questo sistema, complice della clandestina'; devono esser abolite le quote pre-stabilite e occorre disporre durante tutto l'anno la possibilita' di lavorare regolarmente, previo esame dei presupposti (lavoro, casa ecc...). La clandestinita' che resterebbe non sarebbe piu' indotta, ma reale e quindi da combattere severamente.



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