Parenti dei politici assunti in regione


A Torino l’hanno ribattezzata “la parentopoli piemontese” e la vicenda, che pur non ha risvolti illeciti, sta mettendo in serio imbarazzo il governatore Cota. Perchè si ha un bel dire su “Roma ladrona”, sui favoritismi e i nepotismi della Casta, sullo scandalo delle assunzioni dei “soliti raccomandati della partitocrazia romana” a scapito dei tanti giovani che cercano lavoro senza avere la spintarella giusta. Ma etica vorrebbe che quando si passa a governare una Regione, si desse almeno l’esempio che le cose sono realmente cambiate, applicando le teorie alla pratica: largo alla meritocrazia e alla competenza. In Piemonte invece si assiste alla vicenda di mogli, figli e figlie, fratelli e sorelle di assessori e consiglieri che sono stati assunti con contratti di lavoro a tempo determinato come collaboratori grazie a “risorse messe a disposizione di ogni gruppo e nella più assoluta discrezionalità“. Circola una lista di nomi, tutto protocollato e confermato, un piccolo dossier con circa dieci persone imparentate con membri della Giunta Cota e che hanno usufruito di una corsia preferenziale per trovare lavoro. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta. Mario Carossa, capogruppo della Lega in consiglio regionale, ha la figlia Michela piazzata nella segreteria del governatore Cota come “addetta collaboratore dell’ufficio di comunicazione”. L’assesssore all’Ambiente Roberto Ravello (Pdl) ha la moglie sistemata nella segreteria dell’Assessore ai Trasporti e collega di partito, William Casoni. I consiglieri del Pdl Francesco Toselli e Rosanna Costa hanno piazzato la sorella delprimo, Maria Cristina, nell’ufficio di “rapporto con il cittadino”, mentre la figlia della seconda, Daniela, fa l’assistente alla mamma. Sempre del Pdl è anche Maria Teresa Armosino, presidente della provincia di Asti: sua sorella Giovanna lavora per il gruppo del Pdl. Sotto accusa anche gli esponenti delle due liste di appoggio a Cota: il capogruppo dei “Pensionati per Cota” ha sistemato la sorella Sabrina a contratto per il gruppo della sua lista. Il capogrupo dei “Verdi per Cota”, Maurizio Lupi, ha battuto ogni record in fatto di parenti collaboratori: la figlia Sara e la moglie Lorella, più i due fratelli Roberto ed Alessandro. Con l’assessore leghista allo Sviluppo economico lavorano invece Giuseppe Cortese e Isabella Arnoldi, marito e moglie nella vita. Uno spaccato parentale di tutto rispetto, visto il poco tempo passato dall’insediamento: non si può dire che la giunta Cota non lavori alacrememnte, soprattutto per sistemare i sodali. Per la “battaglia anticasta romana” c’è sempre tempo: per ora prevalgono le istanze della padagna del magna magna.


Fonte
(Una delle tante)



Commenti

vito ha detto…
è stato, e sarà sempre così, con qualsiasi colore o partito che ci governa. Vale sempre il vecchio detto: VICINO AL RE BEATO CHI C'è
Anonimo ha detto…
pancia piena non pensa a quella vuota sono tutti euguali quando sono arrivati dove volevano pensateci alle prossime elezioni
Anonimo ha detto…
noi abbiamo un solo "bisogno" regole certe che valgono per tutti.
Come fare?
All'angolo i furbi, denunciamoli non solo con nomi e cognomi ma anche dove vivono a me piacerebbe andare a manifestare sotto casa di un politico corrotto che non si è dimesso.
Anonimo ha detto…
Alto Tradimento ?
bene a me piacerebbe sgozzarli
(sarei un leghista)
Anonimo ha detto…
basta, hanno rotto veramente questi politici che si credono dio in terra. appartengono solo ad una casta, io li farei lavorare sul serio
Anonimo ha detto…
questa casta dei politici ha rotto davvero. non possono comportarsi cosi con i nostri soldi, non ne hanno il diritto. basta

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