L'ITALIA DEGLI SPRECHI

La relazione della Corte dei Conti aveva aperto uno squarcio, ampio e devastante sulla corruzione negli Enti Pubblici, non risparmiando Sud e Nord. 

60 miliardi l’anno e il Presidente Giampaolino dichiara “Illegalità, corruzione, malaffare sono fenomeni ancora notevolmente presenti nel Paese e le cui dimensioni, presumibilmente, sono di gran lunga superiori a quelle che vengono, spesso faticosamente, alla luce”. I casi di corruzione sono stati 184, 133 quelli di concussione e 1.160 di abuso d’ufficio. E le persone denunciate sono in tutto 4.064. Eppure, quello che la Corte dei conti riesce a recuperare non è commensurabile ai 60 miliardi trafugati. Nel 2011, i magistrati contabili sono riusciti ad infliggere condanne in primo grado per soli 75 milioni di euro e in appello per altri 15 milioni.

Poi sono arrivate le relazioni delle sedi regionali e la fotografia del sistema Italia appare devastante.
1 miliardo e 800 milioni la spesa annua per gli incarichi affidati da sindaci, presidenti di Province e Regioni, manager di ospedali o università. Fra i consulenti troviamo pianisti e velisti e sono circa 250 mila gli incarichi affidati alcuni “in assenza di requisiti professionali adeguati o senza previa verifica dell’esistenza di professionalità interne”. E in prima fila la Lombardia. Ma da Milano a Palermo gli incarichi senza requisiti si sprecano e incidono per circa 2 miliardi di euro sulla spesa pubblica e le condanne per consulenze illecite sono giunte ad accertare un danno erariale solo per 3 milioni.
Alcuni esempi: l’Emilia Romagna è ai vertici per le regioni della classifica delle Regioni che più spendono per consulenze: 231 milioni 400 mila euro nel 2010.
Liguria La giunta ha pagato due volte per avere lo stesso progetto. Doppio compenso per relazioni-fotocopia.
Lombardia I magistrati elencano una sfilza di esempi tra i quali la promozione del segretario comunale a direttore generale, la figura apicale della burocrazia, in un Comune con soli tre dipendenti.
Sicilia 13 contratti al mese, per l’alluvione: reclutati pianisti, velisti e sciatori per circa 400 mila euro di spesa.
Campania a Castellammare, il record della Asl: 23 milioni per parcelle di avvocati. Sono 75 le istruttorie aperte su incarichi e consulenze affidati da enti campani. “In svariati casi si registra una completa inutilità della spesa”, dice il procuratore Tommaso Cottone
Lazio: esempio eclatante le spese Rai a difesa di Meocci,. I dirigenti e consiglieri aziendali (Staderini Petroni Bianchi Clerici & Co.….) sono stati condannati a rifondere le spese “sostenute dalla società pubblica per l’acquisizione di pareri favorevoli a tale nomina nonostante la palese illegittimità”
Basilicata qui il primato delle “condanne”: 125 mila euro per 5 pratiche in 7 anni per dirla con le parole dei giudici, non proprio “una gestione efficace ed economica”.
E poi c’è il capitolo sprechi. Un dramma che unisce il Paese più della passione per la Nazionale di Calcio. Appalti irregolari, malasanità ,assenteismo di docenti universitari o come i 430 mila euro di fondi regionali concessi ad una radio privata, in Friuli, per la promozione dell’offerta turistica nel territorio della stessa regione. Dal procuratore regionale della Corte dei Conti della Lombardia,Antonio Caruso, arriva l’esempio del caso “Sogemi”, nel quale gli ex dirigenti della società municipalizzata che ha in gestione l’Ortomercato sono stati accusati di non aver incassato i crediti dai grossisti per i canoni di concessione con un evidente danno nella gestione dell’azienda.
Facciamo poi l’esempio del Teatro di Pompei dove sono stati stanziati 79 milioni di euro per il restauro di cui 55 mila sono stati spesi per acquistare 1000 bottiglie di vino della cantina Mastroberardino, con l’etichetta Villa dei Misteri, ed inviati ad ambasciate e consolati nel mondo. Oppure i circa 109 mila euro utilizzati per il censimento dei 55 randagi che frequentano l’area archeologica (con tanto di scheda autobiografica su internet) o gli altri 3.164.282 euro dati alla Wind per il progetto «Pompeiviva» il cui cuore è, nell’ omonimo sito internet, un video stupefacente dove un ragazzo entra nella magica «Villa dei Misteri», scatta una foto a una donna dipinta sulla parete e tutti i personaggi affrescati si mettono a fare un coretto cantando una cover (in inglese) di «I Will Survive» di Gloria Gaynor.
In Liguria poi la Corte dei Conti ha aperto un’altra inchiesta su alcuni funzionari dell’Inail accusati di aver rilasciato falsi certificati di esposizioni all’amianto a pagamento e questo mentre si celebrava il più importante processo, al mondo, proprio su questo killer silenzioso.
In Calabria la malasanità la fa da padrona ma non sono secondari gli sprechi per esempio nelle opere pubbliche con la costruzione di dighe che durano da venti anni e che probabilmente non saranno mai ultimate!
Di fronte a questa fotografia siamo tutti sbigottiti. Tutti facciamo proclami ma la domanda è: se è così devastante e pervasiva questa situazione, che non risparmia nessuna regione da Nord a Sud, quanto è anche colpa nostra? Quanto, anche coloro che dichiarano di combattere questo fenomeno ne fanno, loro stessi, parte? E quanto e cosa ci vorrà per rimettere in sesto i conti del nostro Stato o siamo veramente destinati a morire da questo sistema che abbiamo, in parte, alimentato e fatto crescere dal dopoguerra ad oggi?
Solo nei momenti di crisi ci accorgiamo di quanto abbiamo sprecato e per un po’ decidiamo di essere più attenti e poi tutto rincomincia da capo. In fondo Tangentopoli questo ci dice: un fenomeno durato il momento della crisi e poi di nuovo tutti a farsi corrompere magari non più in nome di un partito ma semplicemente a nome di se stessi.



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