Censura sul web, Reporter Senza Frontiere pubblica il suo report annuale

"Reporter senza frontiere" prende in esame quei paesi che applicano "ufficialmente" restrizioni al web; limitazioni all'uso dei social network, divieto di possedere una casella di posta elettronica, e altro. Ma se l'ACTA e le altre leggi "ammazza web" diventeranno realtà, nelle prossime edizioni del report potremmo trovarci i paesi europei...

Reporter Senza Frontiere, in concomitanza con la Giornata Mondiale contro la cyber-censura, ha pubblicato il suo report annuale di quelli che vengono identificati come i “Nemici di internet”, ovvero tutti quei paesi che limitano la libertà di espressione in rete degli utenti e da cui originano, seppur in maniera indiretta, non poche problematiche.
L’elenco, ottenuto anche tenendo conto dell’applicazione delle leggi restrittive di internet in quelli che sono i paesi democratici condannando inoltre la collaborazione delle aziende occidentali con i regimi autoritari, fa riferimento, nel dettaglio, a quelli che vanno a configurarsi come i 12 nemici giurati del World Wide Web unitamente a 14 paesi che, per così dire, pur non essendosi “classificati” sono comunque tenuti“sotto sorveglianza”.
Per quanto concerne la prima lista i paesi che, per varie ragioni, sono stati identificati come i nemici del web, sono Bahrain, Bielorussia, Birmania, Cina, Cuba, Iran, Corea del nord, Arabia Saudita, Siria, Turkmenistan, Uzbekistan e Vietnam.



La lista dei paesi sotto sorveglianza, invece, risulta comprensiva di Australia, Egitto, Eritrea, Francia, India, Kazakhistan, Malesia, Russia, Corea del sud, Sri Lanka, Thailandia, Tunisia, Turchia ed Emirati Arabi.
È interessante notare come la Libia non risulti più presente nella lista dei paesi nemici del web sostituita però dall’ingresso in classifica della  Bielorussia e del Bahrain che lo scorso anno erano invece presenti nell’elenco dei sorvegliati.
Unitamente ai due elenchi Reporter Senza Frontiere ha inoltre realizzato una cronologia dei principali avvenimenti geo-politici del 2011 mettendo in evidenza la situazione di tutti quei blogger e, in linea ben più generale, autori della grande rete che sono stati costretti a pagare un prezzo molto alto per cercare di apportare modifiche alla situazione in base alla quale Internet è sotto stretta sorveglianza delle autorità in diverse zone del globo.


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Commenti

barbaranotav ha detto…
Salve,

certo che mi piacerebbe davvero sapere con quali criteri sia stilato questo rapporto.
Tra i nemici giurati ci sono Cuba Iran Russia e Cina, come quelli del Pentagono, vero che cita il Bahrein che invece è protetto dal Pentagono e là si possono compiere massacri indicibili.
La Libia era sotto sorveglianza con Ghedafi ora che è dei tagliagole del CNT è tornata "libera".

Come si premetteva all'inizio poi, l'Europa di Acta non minaccia la libertà?
E la legge di Obama per cui il pres può spengere Internet quando e se vuole?
Ora poi hanno deciso (ma nel 2012 quindi il rapporto non lo avrebbe potuto includere) che il Dip Della Difesa monitora 500 parole chiave e chi le digita sarà "segnalato"...

Saluti
Barbara

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