Bari: i due consiglieri comunali fantasma; in due 4 presenze su 34 in Consiglio


Se fossero due signor nessuno probabilmente la questione non avrebbe fatto notizia, ma i due assenti sono Simeone Di Cagno Abbrescia (Pdl), parlamentare già sindaco di Bari dal 1995 al 2004 e soprattutto candidato sindaco sconfitto nel 2009, e Antonio Matarrese, già decano del calcio italiano, fratello del presidente della squadra di calcio del Bari (utilizzata in modo maldestro durante la campagna elettorale del centro-destra) e capolista de “La Puglia Prima di tutto”, la civica di Raffaele Fitto che schierò Patrizia D’Addario nella stessa tornata elettorale.

Di Cagno Abbrescia è stato presente a 3 consigli comunali su un totale di 34 (7 agosto 2009, 28 settembre 2009 e 7 gennaio 2010) mentre Antonio Matarrese è entrato in consiglio comunale solo una volta: il 17 novembre 2009.


A onor del vero il Comune di Bari (e dunque i cittadini) non subiscono costi economici aggiuntivi per l’assenteismo dei due, ma il danno c’è ed è di diversa natura.

-  È morale: Di Cagno Abbrescia è stato votato da 67217 baresi al ballottaggio e da 92133 baresi al primo turno. La sua assenza è l’assenza del capo dell’opposizione, è l’assenza delle istanze di una parte significativa e decisiva per le sorti della città. Il discorso è analogo per Antonio Matarrese, candidatosi in extremis con La Puglia Prima di Tutto, rappresentante di precisi interessi imprenditoriali, probabilmente sceso in campo per giocare dall’interno la partita dei terreni di Punta Perotti, il cui valore economico è stato riconosciuto alla famiglia dopo un’infinita telenovela e dopo, soprattutto, la confisca di quell’area necessaria per abbattere gli ecomostri nel 2006. Inoltre, l’assenza conclamata è la manifestazione più evidente del convincimento dei due dell’inutilità del Consiglio Comunale (e allora, perché candidarsi?);

-  È politico: come può essere credibile un gruppo di governo (o di opposizione, in questo caso), se i loro “capi” non sono presenti? PDL, lista civica Simeone Di Cagno Abbrescia e Puglia Prima di tutto sono le prime tre forze politiche di centrodestra: sommate fanno il 37,8% degli elettori, il PDL è addirittura il primo partito di una città storicamente di destra, fedele all’insegnamento politico di Giuseppe Tatarella che, ne sono certo, non avrebbe assistito volentieri a tutto questo;

- È amministrativo: l’assenza di Simeone di Cagno Abbrescia e Antonio Matarrese non è semplicemente un segno di incuria, ma impedisce anche la completa rappresentatività del consiglio comunale. Non c’è nessuno che può sostituirli e portare istanze, ci sono due voti in meno, sempre, dall’opposizione, i tre gruppi consiliari rappresentati dai due politici pagheranno, quasi fatalmente, l’assenza di una visione strategica di città.

Una sentenza del 2006 del Tar della Puglia stabilisce le cause per cui il ruolo di consigliere comunale può decadere:

In sostanza le assenze dalle sedute del consiglio comunale possono dar luogo a decadenza quando rivelano un atteggiamento di disinteresse, per motivi futili o inadeguati, verso gli impegni connessi all’incarico pubblico elettivo; in definitiva, visto che l’elettorato passivo è tutelato dalla Costituzione (art. 51), le ragioni che, in relazione al modo di esercizio della carica, possono comportare decadenza devono essere obiettivamente gravi a causa della mancanza, inadeguatezza o estrema genericità delle giustificazioni fornite o del difetto di qualsiasi principio di prova in ordine ai fatti posti a fondamento delle assenze.

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